È il giallo dell'estate. Un delitto ancora senza autore, a tre settimane da quelle coltellate inferte nel corpo di Sharon Verzeni in una notte di fine luglio. Le piste battute dagli inquirenti sembrano tutte e nessuna, perciò paiono evidenti le difficoltà degli inquirenti: nessun elemento utile dalle telecamere, nessuno dalle testimonianze né dalla zona residenziale a Terno d'Isola. E allora tutto resta aggrappato alle tracce genetiche raccolte a tappeto nei giorni scorsi nella Bergamasca e alla vita privata dell'ex estetista. Gli investigatori stanno cercando di capire chi era Sharon, ma nessuna ombra emergerebbe dalla sua quotidianità: le passeggiate serali, poche amicizie, il matrimonio da organizzare, la vacanza dopo pochi giorni. Ieri è stato il turno dei genitori: Bruno e Maria Teresa sono arrivati al comando provinciale dei carabinieri di Bergamo intorno alle 14.30 per uscire solo in tarda serata. Un maxi-interrogatorio che probabilmente è servito proprio per esplorare la vita della barista bergamasca. Lunedì, invece, erano stati sentiti per quasi sei ore anche la sorella Melody, il fratello Cristopher e il cognato Stefano Campana. Una delle piste battute parrebbe condurre alla presunta frequentazione della ragazza a un gruppo legato a Scientology. Secondo alcune indiscrezioni, nell'ultimo periodo ci sarebbe stato qualche screzio per la volontà della donna di spendere qualche migliaio di euro per iscriversi al gruppo. Ma nulla di grave. Un'ipotesi però smentita dal compagno. «Un'invenzione», dice Sergio Ruocco mentre in caserma è un pellegrinaggio di parenti di Sharon, chiamati dagli inquirenti. E il fratello, Stefano Ruocco, ieri a Pomeriggio Cinque News ha detto che Srgio è innocente e che Sharon, la cognata, avrebbe ricevuto, forse, «delle avances non gradite». E spiega: «Non ci siamo fatti nessuna idea su chi potrebbe essere il colpevole, ipotizziamo potrebbe essere una persona che magari la cercava al bar». Su binari paralleli, si attendono gli esiti delle analisi sugli oltre 40 i campioni di Dna prelevati tra Terno d'Isola e i paesi limitrofi: si tratta di profili genetici di familiari, di abitanti della zona e anche dei soccorritori. I rilievi serviranno anche per escludere tracce di Dna che non si rivelassero di importanza per le indagini, come quelli di chi è intervenuto per provare a salvare Sharon. Proseguono gli accertamenti su oltre cento ore di riprese video di una cinquantina di telecamere del paesino. Resta ignota l'identità di un soggetto in bicicletta che è stato ripreso proprio da una delle telecamere di via Castegnate, dov'è avvenuto il delitto dieci minuti prima dell'una della notte tra il 29 e il 30 luglio scorsi.
Le immagini sono di pessima qualità, al punto che non è stato neppure possibile stabilire se si tratti di un uomo o di una donna. La caccia prosegue, anche perché quell'ignoto potrebbe sapere qualcosa della notte dell'omicidio.
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