"Siate crudeli, nessuna pietà". L'ordine choc del generale russo contro i prigionieri ucraini

Scosse elettriche, botte e torture. I racconti di chi è sopravvissuto (e dei carcerieri) inchiodano Mosca

"Siate crudeli, nessuna pietà". L'ordine choc del generale russo contro i prigionieri ucraini
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Scosse elettriche sui genitali dei prigionieri fino all'esaurimento delle batterie. Sembra una scena di Garage Olimpo, la pellicola che nel 1999 affrontò la banalità del male nelle carceri argentine ai tempi della dittatura di Videla.

Gli anni passano, non certo le aberranti abitudini dei regimi totalitari. Dall'Argentina alla Russia il passo è breve, gli sfortunati protagonisti non sono i desaparecidos, ma i soldati di Kiev catturati e assegnati nelle varie prigioni della Federazione. «Siate crudeli, non abbiate pietà dei prigionieri ucraini», questo il messaggio che circola da quasi tre anni nei centri di detenzione. La voce è del generale Igor Potapenko (che di recente Putin ha premiato con Medaglia dell'Ordine al Merito per la Patria), vice-governatore di San Pietroburgo, che per primo ha indicato un nuovo sistema progettato per gli ucraini catturati, senza alcuna restrizione contro la violenza.

Ne avevano parlato ad agosto alcuni media ucraini, ma le notizie erano state giudicate poco attendibili, figlie di una narrazione che a volte mette in crisi persino il più scaltro tra i cronisti. L'altro ieri sull'argomento è intervenuto l'autorevole Wall Street Journal, che ha sollevato qualsiasi velo di propaganda sulla questione.

Le informazioni sono state raccolte da tre ex funzionari carcerari (due dei quali facevano parte delle forze speciali e uno era medico) che hanno testimoniato alla Corte Penale Internazionale e che ora sono in un programma di protezione dei testimoni. Dal racconto emerge un quadro a tinte cupe: tanto per cominciare alle guardie viene spiegato che per i prigionieri ucraini le regole normali non si applicano, non ci sono restrizioni alla violenza e le body camera, obbligatorie nelle carceri russe, sono vietate. Con la complicità dell'anonimato i carnefici fanno ciò che vogliono: dalle scosse elettriche ai genitali, alle botte con vari strumenti per sperimentare quale materiale possa risultare più doloroso. Senza tralasciare il rifiuto di offrire cure mediche così da favorire la cancrena e costringere alle amputazioni.

Durante il servizio, le guardie indossavano passamontagna tutto il tempo. I prigionieri venivano picchiati se guardavano negli occhi una guardia. Queste misure, insieme a continue rotazioni d'organico, venivano prese per garantire che le singole guardie e i loro superiori non potessero essere identificati.

Ne sa qualcosa Olena Yahupova, 52 anni, che venne arrestata nell'ottobre del 2022 con l'accusa di aver aiutato l'esercito ucraino. C'è solo l'imbarazzo della scelta nella fantasia della ferocia umana: veniva colpita alla testa con una bottiglia d'acqua da due litri, mentre le mani erano legate a una sedia. Gli aguzzini alternavano percosse allo strangolamento. «Mi hanno messo un sacchetto di plastica sulla testa, legato attorno al collo con del nastro, e strangolata con il filo di un bollitore elettrico.

Dopo i colpi ricevuti non mi è stata fornita alcuna assistenza medica», racconta al quotidiano Ekspress dopo aver letto le notizie del Wall Street Journal, e ribadendo che nulla è cambiato dal suo rilascio.

Nei penitenziari della Federazione ci sarebbero infatti circa 5mila tra soldati e civili. Almeno duecento sono morti dall'inizio dell'invasione del febbraio 2022. I dati arrivano dal ministero della Difesa ucraino.

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