"Alla Sicilia serve un commissariamento lungo"

Il giornalista Buttafuoco contro Crocetta: "La sua è un'antimafia declamatoria" e, per lui, chi lo critica "è un omofobo o un mafioso"

"Alla Sicilia serve un commissariamento lungo"

“Che quell'intercettazione ci sia o meno è inifluente. Bastava leggere l'intervista che ha rilasciato qualche giorno fa ad Antonello Caporale per inquadrarlo come inefficiente e per spingere il presidente del Consiglio e quello della Repubblica a commissariare la Regione siciliana”. Un giudizio lapidario quello del giornalista e scrittore siciliano Pietrangelo Buttafuoco, autore un anno fa del pamphlet Buttanisima Sicilia, un vero e proprio atto d'accusa contro il governatore Rosario Crocetta che si è autosospeso dopo la divulgazione di un'intercettazione in cui il suo medico di fiducia sperava che l'ex assessore Lucia Borsellino facesse la fine del padre.

Al giornale.it Buttafuoco spiega che l'errore più grande di Crocetta è stato “di essersi preoccupato più di sé stesso che del ruolo che ricopriva. Ha pensato più a costruirsi il personaggio che a elaborare e realizzare un programma”. Il governatore “non ha cambiato ma semmai ha peggiorato la Sicilia” e quel che è più grave è che sia diventato intoccabile per i media. Se lo criticavano, lui li accusava di essere omofobi o mafiosi”. “Ma la sua era un'antimafia declamatoria, di facciata – spiega Buttafuoco – tanto è vero che Lucia Borsellino ha detto che il 19 luglio non parteciperà alla commemorazione dell'anniversario del padre”. A proposito di media, secondo l'editorialista del Foglio, stupisce il silenzio sulle dimissioni dei 37 assessori in poco meno di 2 anni: “Se fosse successo al presidente di un altro schieramento se ne sarebbe parlato per giorni, basti pensare a come hanno trattato Formigoni. Anche in Calabria c'è una situazione assurda col presidente che è riuscito a nominare solo tre assessori, di cui uno è in carcere”.

Per quanto riguarda la Sicilia l'unica soluzione, secondo Buttafuoco, è un commissariamento lungo: “Chiunque verrà dopo Crocetta non riuscirà a far nulla se alla Sicilia non si toglierà lo Statuto speciale perché ha troppe incrostazioni clientelari legate al ginepraio del pubblico impiego, il principale settore economico della Regione”. Le elezioni, in ogni caso, sono un'ipotesi ancora lontana nel tempo perché né la sinistra né la destra le vogliono. “Forza Italia è latitante e non ha un leader, mentre Renzi cercherà in tutti i modi di salvare Crocetta perché se si vota a ottobre – è il ragionamento di Buttafuoco – vincono i grillini”. Questa vicenda dimostra ancora una volta “il disgusto e l'indifferenza di Renzi per tutto ciò che c'è a Sud di Roma e il suo totale dispresso per il Sud Italia”.

“La vicenda di Crocetta, presidente eletto grazie al magheggio di Micciché, - conclude lo scrittore siciliano – fa il paio con quella di Marino a Roma e con le situazioni della Campania e della Calabria, dettate dalla rete di cacicchi locali del Pd”.

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