Anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, usa il caso Zelensky per criticare il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Ma a schierarsi dalla parte dell'ex premier, difendendolo, ci pensa il governatore lombardo Attilio Fontana (nella foto insieme a Sala).
Il botta e risposta a distanza fra i due palazzi della politica milanese è uno strascico della polemica che il presidente ucraino ha rivolto contro «il Cavaliere» nel giorno in cui ha visitato Kiev la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, alleata di Berlusconi, già ministro in un suo governo e oggi successore a Palazzo Chigi. «Le parole di Zelensky su Berlusconi secondo me sono comprensibili - ha attaccato Sala - Obiettivamente non è pensabile nemmeno avere il dubbio da che parte bisogna stare, lo esprime tutto il Paese». «Non se ne può più - ha aggiunto Sala - che Berlusconi ancora reiteri l'idea che però quello alla fine non è così male, che però i russi, che però l'amico Putin».
Sala ieri ha anche ricevuto l'ex calciatore Andriy Shevchenko, ucraino, oggi impegnato per la causa del suo Paese. Esordio nella Dinamo Kiev, lunga carriera in Italia, Pallone d'oro 2004, «Sheva» ha consegnato al sindaco una bandiera ucraina firmata da Zelensky. Un gesto - nel corso dell'evento che ha presentato i risultati del progetto «Milano aiuta Ucraina» - che voleva ringraziare la città dell'aiuto fornito ai profughi ucraini. «La città ha aperto il suo cuore e le sue case - ha detto - e ha dato tutto il sostegno che serviva al mio popolo».
Ma il tono di Sala è stato contestato dal presidente Fontana, appena rieletto con una larga maggioranza. Gli attacchi del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Silvio Berlusconi «non mi sono piaciuti - ha detto - ma ognuno è libero di dire quello che vuole». Quanto alla visita della premier a Kiev, per Fontana «è stata molto chiara e molto netta nelle sue affermazioni, mi è piaciuta molto». E anche il deputato azzurro Fabrizio Sala, a «Coffee Break» su La7, ha spiegato la vicenda come un errore di Zelensky.
«Più che dare una stoccata - ha osservato - direi che il presidente Zelensky ha preso una stecca: la lungimiranza in politica estera del presidente Berlusconi è sotto agli occhi di tutti. Basti pensare a quando, già dieci anni fa, insisteva sull'importanza di avere un'unità europea in termini di politica internazionale e anche un apparato difensivo comune».
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