Multe e perfino la detenzione. Questo è previsto dalla legge contro le fake news di Singapore. Sì, perché ieri, secondo la gazzetta di governo, è entrato in vigore il Protection from Online Falsehoods and Manipulation Act, una legge controversa sulle notizie false. Il disegno di legge, a maggio, aveva ottenuto un sostegno netto e deciso in Parlamento con 72 favorevoli e 9 contrari. E questa norma è entrata in vigore nonostante le critiche delle piattaforme digitali e l'indignazione degli attivisti. La norma conferisce al governo il potere di ordinare alle piattaforme di media online, inclusi i social, di apportare correzioni o rimuovere contenuti che il governo consideri falsi. In casi particolari, le autorità potranno ordinarne anche l'eliminazione. Facebook, Twitter e Google hanno ricevuto esenzioni temporanee per dare loro il tempo di adattarsi. Una società che venisse colta in fallo e si rifiutasse apportare le correzioni chieste dal governo rischia multe fino a 722.282 dollari. I singoli che si ritiene abbiano diffuso in modo fraudolento informazioni false sul web che danneggiano l'interesse pubblico rischiano multe da 36mila dollari e dai 5 a 10 anni di carcere.
Il Paese, spesso criticato per la limitazione delle libertà civili, sta affrontando il conto alla rovescia per le elezioni generali, che potrebbero svolgersi tra pochi mesi dopo che il governo ha dichiarato di aver formato un panel per rivedere i confini elettorali. Politici dell'opposizione hanno affermato che potrebbero dare al governo un potere eccessivo mentre le elezioni incombono. Il People's Action Party (Pap), il partito di azione popolare attualmente al potere governa la nazione dal 1959. Nelle ultime elezioni, nel 2015, ha ottenuto circa il 69,9 per cento dei voti. Il Pap sostiene che la città-stato è vulnerabile alle e false notizie, sia per la sua importanza come centro finanziario globale, sia per il diffuso utilizzo di internet. Nonostante le ripetute assicurazioni da parte del governo sul fatto che il disegno di legge sia inteso solo a fermare la rapida diffusione di falsità, molti restano perplessi: dietro alla legge potrebbero esserci scopi politici. Questa legge consente ai ministri il potere di ordinare correzioni sulle notizie e sulle informazioni.
Coloro che sono contrari al provvedimento legislativo vedono questa legge come un tentativo di reprimere e soffocare il dissenso.
I gruppi per i diritti temono che la paura possa impedire alle persone di condividere opinioni. Il momento è delicato: le elezioni si terranno a breve. E la stretta sulle notizie non poteva arrivare in circostanze migliori.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.