La sinistra e il procurato allarme sulla Meloni

Tutti gli allarmi che hanno sventolato ai quattro venti si sono sgonfiati di fronte alla realpolitik. Le profezie nere che le opposizioni hanno sciorinato si sono - al momento - rivelate bufale: ecco quali sono

La sinistra e il procurato allarme sulla Meloni

Sicuramente è ancora presto per giudicare, ma se il buongiorno si vede dal mattino a sinistra possono stare tranquilli. Tutti gli allarmi che hanno sventolato ai quattro venti si sono sgonfiati di fronte alla realpolitik. Le profezie nere che le opposizioni hanno sciorinato si sono - al momento - rivelate bufale. Roba da procurato allarme. Ma fa niente, tanto l'importante era spargere veleno, anche a costo di danneggiare l'Italia. Una strategia fallimentare sia in fase pre elettorale (vedasi risultato di Enrico Letta) sia in fase post elettorale. Volete qualche esempio? L'allarme fascismo sembra svanito sia dai giornali sia dalla realtà. Basti segnalare cosa ha detto la senatrice Liliana Segre sul nuovo governo: "Io voglio combattere quei pregiudizi che hanno sconvolto molte vite e voglio essere una spettatrice serena". Nessuno spavento preventivo, nessun timore.

E che dire degli avvertimenti e delle manifestazioni di piazza per difendere l'aborto? Anche qui, oltre alla Meloni, anche il neo ministro Roccella ha subito precisato che non verrà toccata la legge 194. Semplice, chiaro, tranchant. C'è poi tutto il capitolo dei mercati, dell'instabilità finanziaria, del Pnrr a rischio se arriva la destra, del pericolo fascista per la Ue. Si segnala sommessamente che oggi lo spread è in calo intorno ai 230 punti, le Borse sorridono e da Bruxelles sono arrivati solo apprezzamenti e auguri alla Meloni, dalla Von der Leyen a Michel passando per Macron. E i timori sul governo che strizza l'occhio a Putin? Beh, anche questa sembra proprio un'altra fake news. Biden e Zelensky sono infatti stati tra i primi a congratularsi con il presidente del Consiglio italiano.

Hanno anche provato a denigrare il ministero della sovranità alimentare tacciandolo di essere un concetto fascista per accorgersi poi che sia Petrini di Slow Food sia Coldiretti (non proprio baluardi della destra insomma) hanno lodato l'iniziativa precisando che la sovranità alimentare avrebbe dovuto essere un tema della sinistra e che lo stesso ministero con lo stesso nome esiste nella Francia di Macron. Insomma, allo stato attuale, se c'è un unico vero allarme non è da ricercare all'interno del governo.

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