Patrimoniale, non è finita: perché torna l'incubo

Maria Cecilia Guerra, sottosegretaria al Mef in quota LeU, vuole tassare i patrimoni: "L'occasione è la legge delega su riforma Irpef"

Patrimoniale, non è finita: perché torna l'incubo

“Dobbiamo creare una patrimoniale progressiva e più equa”. Maria Cecilia Guerra, sottosegretaria al ministero dell’Economia ed esponente di LeU ha scelto le colonne de “Il Manifesto” per dettagliare la politica fiscale del movimento già impegnato in una raccolta firme per chiedere la tassazione su immobili e strumenti finanziari detenuti dai contribuenti. La sinistra, grazie a un’intervista ospitata dal quotidiano comunista, torna quindi ad accarezzare l’ipotesi di una nuova patrimoniale. L’occasione per istituire il nuovo prelievo fiscale è rappresentata dall’iter del documento sulla riforma fiscale approvato dalle commissioni Finanze di Camera e Senato qualche giorno fa. Un atto di indirizzo politico al governo – sostenuto da tutta la maggioranza che sostiene Mario Draghi – che dovrebbe consentire a Palazzo Chigi di presentare entro la fine di luglio la legge delega. Un lavoro corale che, per il momento, è stato caratterizzato da posizioni di taglio tecnico e lontana dalla partigianeria.

La sottosegretaria dell’esecutivo di Draghi rimarca che è necessario un cambio di passo: “L'attuale sistema di prelievo patrimoniale va rivisto. LeU ha presentato una proposta che unificherebbe la tassazione patrimoniale con quella sui redditi da capitale in un unico prelievo a parità di gettito”. Soluzione che, almeno secondo la politica emiliana, dovrebbe andare incontro a dei correttivi: “Si potrebbe affiancare a un'Irpef progressiva sui redditi un'imposta patrimoniale progressiva e personale con una soglia di esenzione abbastanza ampia per non tassare la prima casa non di lusso o il piccolo deposito e colpire in maniera significativa la forte concentrazione di ricchezza nelle mani di pochi. Così potremmo disegnare un sistema di patrimoniale progressiva più equa”. La Guerra riserva poi una stoccata alla Lega di Matteo Salvini che appare in grado di incrinare la collaborazione tra la sinistra di governo e gli esponenti del centrodestra: “La flat tax non è stata presa in considerazione dalle commissioni e mi sembra sia un fatto positivo perché questo modello di tassazione, a parità di gettito, scarica l'onere sulle classi medie che si vorrebbero tutelare”.

Il cammino della legge delega potrebbe rappresentare anche un espediente per affilare le armi del Fisco. La Guerra si è concentrata sull’IVA e sui circa trenta miliardi di euro di mancato gettito. Risorse tributarie che potrebbero servire a finanziare la “transizione ecologica e le relative misure di accompagnamento”. La nuova politica energetica dà ovviamente il modo di strizzare l’occhio verso le tesi di certo ambientalismo.

L’inquilina del Mef è chiara: “Va reso più costoso il ricorso alle energie fossili e allo stesso tempo va previsto un sistema di incentivi e all'occupazione altrimenti si rischia di avere una transizione non equa e di provocare una protesta come quella dei gilet gialli in Francia”.

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