Sinistra male anche dove si presenta unita. "La rimonta per ora è solo un'illusione ottica"

L'Istituto Cattaneo: "Il voto conferma la sintonia tra Meloni e i cittadini"

Sinistra male anche dove si presenta unita. "La rimonta per ora è solo un'illusione ottica"
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Una vittoria, una sconfitta nettissima e due ballottaggi. È questo il magro risultato dell'alleanza Pd-M5S a Teramo, Latina, Pisa e Brindisi, gli unici capoluoghi in cui i due partiti si presentavano uniti.

A Teramo, il sindaco uscente di centrosinistra, Gianguido D'Alberto, si riconferma col 54,3%, ma il Movimento 5 Stelle ottiene solo il 2%. A Latina, feudo del centrodestra, nel 2021, il sindaco uscente Damiano Coletta (sfiduciato pochi mesi fa) aveva vinto al ballottaggio col 55% anche se i partiti che lo sostenevano non ottennero il premio di maggioranza. Qui, la meloniana Matilde Celentano ha vinto «con una percentuale mai raggiunta prima dal centrodestra neppure nella città nata dalla bonifica dell'Agro Pontino», si legge nello studio dei flussi elettorali dell'Istituto Cattaneo. A Pisa, il sindaco uscente di centrodestra, Michele Conti, ha un vantaggio di 10 punti sul suo sfidante. Il capoluogo toscano, secondo l'Istituto Cattaneo, era «la città in cui la ricomposizione e rimobilitazione della sinistra promossa dalla nuova leader del Pd avrebbe potuto riportare l'equilibrio elettorale delle comunali più vicino a quello delle elezioni Politiche. Ma invece si legge nel report dell'Istituto di ricerca - questa volta il centrodestra ha mancato per un soffio la vittoria già al primo turno».

Il cosiddetto «effetto Schlein», in sintesi, era «un effetto ottico prodotto dalla curva dei consensi stimati dai sondaggi per il Pd» che dopo le Politiche era crollato al 16% e ora è tornato attorno al 20%, «cioè solo un punto in più rispetto alle politiche 2022, mentre l'area Pd+Sinistra+M5S risulta nel complesso leggermente contratta».

Secondo Salvatore Vassallo, direttore dell'Istituto Cattaneo, la Schlein è riuscita ad assottigliare «i consensi per le liste minori di sinistra» e, quindi, «dato quell'equilibrio, con coalizioni a geometria variabile contro un centrodestra unito, che mantiene a sua volta il livello dei consensi registrati alle politiche, i risultati non potevano essere straordinariamente diversi».

Ma non solo. «La sintonia tra la leader di Fdi e l'elettorato di centrodestra viene confermata dal voto», spiega Vassallo secondo cui «fino alle europee del 2024 difficilmente Pd e Movimento 5 Stelle stringeranno patti di lungo termine». Gli elettori del M5S, però, «tendono a votare per i candidati a sindaco di centrosinistra anche in assenza di accordi di coalizione», conclude Vassallo.

Secondo un veterano come Renato Mannheimer «in generale, sui Cinquestelle, che sono crollati un po' ovunque, si

conta sempre meno e l'alleanza funziona laddove il Pd funziona». Per Carlo Buttaroni, fondatore di Tecné, «l'effetto Schlein è al di sotto delle aspettative anche perché attorno non c'è stato un allargamento delle alleanze».

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