Silvio Berlusconi ha rilasciato un'intervista a ruota libera sul quotidiano il Foglio toccando tutti i punti fondamentali del manifesto politico di Forza Italia e del programma elettorale per il voto del 25 settembre. Il Cavaliere colloca il suo partito nell'area di centro, rivendicando il lavoro fatto fin dal 1994: "Il centrodestra è fatto di un centro, che siamo noi, alleato con una destra democratica. Il centrodestra in Italia è nato con la mia discesa in campo, nel 1994. Ha vinto e ha governato con un profilo liberale, cristiano, riformatore". Silvio Berlusconi ribadisce che la "vocazione europeista e atlantica è garanzia per i Paesi amici e alleati".
Il posizionamento di Forza Italia
E si rivolge agli indecisi, Silvio Berlusconi, a quel 40% di italiani che è intenzionato a non votare, che "si definisce liberale, moderata, anticomunista, conservatrice. Certo non di sinistra". A loro, Silvio Berlusconi ricorda che "non possono essere indifferenti al loro futuro e a quello delle loro famiglie. Il 25 settembre possono cambiare la storia del nostro Paese, venendo a votare e naturalmente votando Forza Italia". Il partito di cui è guida e garante da quasi 30 anni è parte della famiglia europea del Ppe e, se gli alleati del centrodestra, che al momento hanno altre alleanze in Europa, volessero aderirvi, Silvio Berlusconi si dice pronto ad aiutarli: "Io sono certamente molto favorevole all'allargamento dell'area che fa riferimento al Ppe in Italia. Se i nostri alleati vorranno intraprendere un percorso di questo tipo, noi naturalmente li aiuteremo".
E proprio sugli alleati, tacciati spesso di sovranismo anti-democratico, Silvio Berlusconi ha le idee molto chiare: "Il nostro centrodestra non ha nulla a che vedere con le componenti di estrema destra che esistono in altri Paesi, mentre in Italia sono fortunatamente ininfluenti perché esiste una grande destra democratica. La nostra presenza - lo ripeto - è garanzia della vocazione democratica, europeista e atlantista della coalizione. Se così non fosse non potremmo farne parte".
La campagna elettorale
E c'è amarezza nelle parole di Silvio Berlusconi per il modo in cui il Pd ha scelto di condurre la campagna elettorale: "Il Partito democratico, invece di accettare un confronto sulle idee, sui programmi, sulle cose da fare, ha ripreso il vecchio metodo della falsificazione. Credo che in verità non possano fare altro, non avendo né un'identità né una prospettiva che non sia la gestione del potere". Il Cavaliere fa notare che "per 'fermare le destre', come dicono loro, erano disposti ad allearsi con chiunque, dai radicali e altri sedicenti liberali, fino all'estrema sinistra anti-Nato. Alcuni di loro vorrebbero riprendere anche l'alleanza con i Cinque stelle".
Il nuovo governo e Mario Draghi
Silvio Berlusconi, sottolineando le responsabilità del M5s nella caduta del governo guidato da Mario Draghi, ha messo in evidenza il miglioramento degli indicatori economici del Paese durante l'ultimo governo, nonostante le crisi generate dalla guerra in Ucraina e dalla coda della pandemia. Per questo motivo, per quanto concerne la figura di Mario Draghi, Silvio Berlusconi ci tiene a evidenziare: "Non posso che essere favorevole al fatto che continui a svolgere un ruolo importante per l'Italia, anche dopo le elezioni. E in generale ho detto più volte che non disperderemo quanto di buono ha fatto il governo Draghi, anche nella scelta delle persone, naturalmente".
Sui migranti, punto cardine del programma di governo, Silvio Berlusconi torna a ribadire che "è un problema europeo, perché i migranti sbarcano in Italia per ragioni geografiche, ma cercano l'Europa, non l'Italia. Dunque all'Europa dobbiamo chiedere di essere solidale e lungimirante, sia nell'accogliere la distribuzione dei migranti secondo le disponibilità economiche di ciascun Paese, sia nel condurre una comune politica verso l'Africa". In tal senso, il Cavaliere riconosce due punti fondamentali: accordi con i Paesi africani e un "piano Marshall" per l'Africa. Infatti, il presidente di Forza Italia evidenzia come "non fermeremo mai un fenomeno come quello migratorio, oltretutto favorito dall'espansionismo cinese in Africa, se non offriremo a quelle popolazioni la speranza di un futuro di benessere nella loro terra".
La guerra in Ucraina
Sul conflitto in Ucraina e sulle responsabilità della Russia, Silvio Berlusconi non ha alcun dubbio: "La guerra l'ha scatenata la Russia, violando il diritto internazionale e la sovranità di un Paese. Questo ci ha portato a essere dalla parte dell'Ucraina, delle politiche del governo italiano, dell'Europa, della Nato, degli Stati Uniti". Il Cavaliere si definisce un grande ottimista e lo dimostrano anche i passati tentativi di creare un rapporto con la Russia, come dimostrano gli accordi di Pratica di Mare del 2002 quando, "con il pieno consenso dei nostri alleati occidentali, si giunse per mia iniziativa all'accordo Nato-Russia che poneva fine a oltre 50 anni di Guerra Fredda e di terrore nucleare. Speravo che la Russia potesse essere un partner affidabile dell'occidente nell'affrontare le grandi sfide del 21esimo secolo, a partire dell'espansionismo cinese".
A preoccupare Silvio Berlusconi ci sono anche le tensioni delle ultime settimane nello stretto di Taiwan, figlie del "pericolo che nasce dalle politiche del governo comunista di Pechino". Le speranze su un rapporto diverso con la Russia sono ormai lontane per il Cavaliere e la prepotenza cinese potrebbe complicare la situazione: "Continuo a sperare come ogni persona ragionevole in una pace negoziata il più presto possibile, ma naturalmente questo non può avvenire a spese della libertà del popolo ucraino".
Il nodo energetico
Come ha sottolineato anche in una sua recente pillola di governo rilasciata sui social, Silvio Berlusconi crede nel nucleare di quarta generazione. Una strada per raggiungere l'indipendenza energetica dalla Russia, che permetterebbe all'Italia si staccare qualunque tipo di collegamento con il Paese di Vladimir Putin. Ma prima di scollegare i condotti, è necessario che vengano "create le condizioni per approvvigionamenti alternativi. Che si siano fatti i rigassificatori e i termovalorizzatori. Che si sia investito nelle energie rinnovabili. Che sia almeno ripartita la ricerca sul nucleare pulito. Allora potremo porre fine a una dipendenza che ci sta dando evidenti problemi".
La gestione del Covid
Silvio Berlusconi ha dichiarato a il Foglio che, nelle situazioni in cui si trovava l'Italia nel 2021 con il Covid, il suo partito tornerebbe a votare per le misure adottate contro il contagio, in particolare vaccini e Green pass. Tuttavia, "oggi dobbiamo guardare avanti: sul fronte della pandemia non dobbiamo abbassare la guardia perché tutti gli indicatori ci dicono che il pericolo non è passato e che solo mantenendo un comportamento prudente e responsabile possiamo evitare di trovarci costretti a nuove misure restrittive, che vogliamo assolutamente evitare".
Contestare le misure adottate contro la pandemia, spiega Silvio Berlusconi, "significa mancare di rispetto alle tante vittime del Covid e alle loro famiglie, mancare di rispetto ai tantissimi italiani che hanno sofferto per questa malattia terribile". Una malattia che lui stesso ha subito in forma grave, tanto da risentire dei suoi effetti per mesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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