La sinistra scivola sulla parata del 2 Giugno. Il saluto della Marina scambiato per "fascista"

La polemica social della Murgia. E pure "Repubblica" rilancia la cantonata

La sinistra scivola sulla parata del 2 Giugno. Il saluto della Marina scambiato per "fascista"
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La sinistra sbrocca sulla parata del 2 giugno e la butta (come al solito) sul fascismo. Stavolta però l'inciampo è clamoroso, rilanciato fino a ieri sera anche dal sito di Repubblica. Copione già visto in altre e tante occasione. È un susseguirsi di allarmi sul pericolo dittatura. L'elezione dei componenti della Corte Costituzionale da parte del Parlamento (sancita in Costituzione) diventa - secondo i giornali di sinistra assalto fascista alle Istituzioni. Il decreto che rimodula le prerogative della Corte dei Conti? Sono leggi fasciste che cancellano i poteri degli organi di garanzia. Il rinnovo della governance della Rai? Propaganda fascista. Il fascismo è ovunque e comunque per la sinistra. Ogni occasione è buona per agitare il fantasma. Anche sugli abiti che indossa il premier Meloni. Il colmo fu quando Annalisa Cuzzocrea, ex giornalista di Repubblica, oggi a La Stampa, sottolineò il colore «nero» (evocando le camicie nere) dell'abito indossato da Meloni in un intervento in Aula. Inciso: il vestito era di colore blu. Sulla festa della Repubblica la scivolata è enorme. L'accusa è frutto di un'allucinazione. L'intelligentia confonde la Marina Militare con la Decima Mas, un reparto speciale dell'epoca fascista. Associando il saluto militare al Capo dello Stato Sergio Mattarella con quello romano. Un delirio. È Michela Murgia che fiuta l'occasione per sparare su Instagram la bomba falsa contro Meloni: «Alla parata militare del 2 giugno, sotto gli occhi impassibili del presidente Mattarella, è successo anche questo. Tutto normale, perché sono anni che va avanti il processo di normalizzazione. Se il senso del video non fosse chiaro, cercate X flottiglia MAS su Wikipedia. Vi sarà subito chiaro perché La Russa sorrida tanto e faccia il segno della vittoria. (Ma che serve ancora per capire cosa sta accadendo?)».

In sovrimpressione al video condiviso, una didascalia suggestiva riguardo a un militare: «Entra in parata con il saluto romano». Traduzione: una accolita di fascisti sotto al naso del Capo dello Stato. La scrittrice si riferisce al video di un militare della Marina Militare che avrebbe urlato «Decima» (rievocando il reparto speciale di epoca fascista) al passaggio sotto la tribuna dove erano seduti Meloni, La Russa e Mattarella. Un racconto tanto fantasioso quanto pretestuoso. I vertici militari smentiscono: «Il braccio alzato è per l'attenti a sinist, che è il saluto alla tribuna autorità che fanno tutti i reparti che sfilano. Il grido Decima è poi il motto del Goi (il Gruppo operativo incursori del Comsubin) e non c'entra con la X». Esplode la polemica. Il ministro della Difesa Guido Crosetto bolla l'accusa come «assurda». Il capogruppo Fdi al Senato Lucio Malan ribatte: «Accuse surreali e farneticanti».

A smontare in modo secco l'accusa di Murgia non è un esponente di Fdi ma un giornalista del gruppo Espresso, Massimiliano Coccia, che su Twitter scrive: «Non esiste nessuna decima Mas in servizio alla Marina Militare, quella della RSI è morta e sepolta dal 1945. Il saluto che vedete non è un saluto romano è un saluto militare di marcia».

Tra l'altro

bastava andare su YouTube e verificare che «le stesse immagini si sono ripetute anche negli anni scorsi». Basterà? Niente affatto. La sinistra è già pronta a evocare il nuovo pericolo fascista dietro il prossimo provvedimento.

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