Sisma a Bali fa 140 vittime. Montano: "L'apocalisse"

Tra le centinaia di feriti e i 20mila sfollati anche il campione di scherma e la moglie: "Scene orribili"

Sisma a Bali fa 140 vittime. Montano: "L'apocalisse"

«Le strade e tre ponti sono stati danneggiati, alcuni luoghi sono difficili da raggiungere e non abbiamo abbastanza personale». È la gravissima emergenza che Sutopo Purwo Nugroho, portavoce dell'Agenzia dei disastri naturali, denuncia a proposito del sisma che ha colpito Lombok (Indonesia), due giorni fa, con scosse fino a 6.9 di magnitudo. Uno scenario infernale su un paradiso terrestre: terra che trema sbriciolando case, moschee e scuole. E soprattutto, causando almeno 142 morti e centinaia di altri feriti: le ricerche di superstiti sotto le macerie sono incessanti. Spiagge bianchissime sulle quali, disperate, restano in attesa centinaia di persone: «Non possiamo evacuarli tutti in una volta perché non abbiamo imbarcazioni abbastanza capienti», ha spiegato Muhammad Faozal, capo dell'agenzia turistica di Nusa Tenggara.

Le autorità hanno fatto evacuare tra 2000 e 2700 turisti dalle isole Gili (Air, Meno e Trawangan): e sono stati 20mila sono gli sfollati costretti ad abbandonare le abitazioni. Almeno 13.000, invece, gli edifici completamente rasi al suolo. Parole d'ordine: cibo e farmaci, ma tra i turisti è esploso il panico. Tra loro, la medaglia d'oro di scherma Aldo Montano, italiano in mezzo a molti altri in vacanza proprio in quelle zone. La Farnesina ha reso noto, intanto, che per risolvere i problemi legati ai documenti anagrafici, una missione consolare dell'Ambasciata d'Italia ha raggiunto oggi Lombok da Giacarta, in raccordo con l'Unità di Crisi.

«Un boato spaventoso ed interminabile. Mai sentita una cosa del genere», ha raccontato Aldo Montano, che si trovava sull'isola Gili Trawangan, assieme alla moglie Olga Plachina. Un blackout e una strenua fuga al buio dopo l'allarme tsunami, nelle parole del campione italiano sono state «scene apocalittiche». Montano è riuscito a raggiungere, a stento, l'aeroporto di Lombok, sperando di rientrare in Italia volando da Bali. Deficit di assistenza, ha raccontato: buio pesto da percorrere con la sola luce degli smartphone per strade sconosciute e, soprattutto, nella memoria, lo shock degli tsunami in Giappone e in Thailandia, il terrore che la catastrofe si stesse ripresentando lì, in quelle ore.

Testimonianza importante anche quella di Roberto Saku Cinardi, italiano sui luoghi del sisma, che sul suo profilo Facebook da Trawangan, ha scritto: «Non c'è nessuna autorità che sappia gestire la situazione di emergenza e non ci sono navi e mezzi sufficienti all'evacuazione. Le uniche imbarcazioni che arrivano sono teatro di scene disumane con turisti in preda al panico e assaliti e maltrattati dagli indonesiani che a quanto pare non sono così ospitali».

Il nostro ministero degli Esteri, dal canto suo, ha spiegato che «le autorità indonesiane sono fortemente sotto pressione, in un contesto caratterizzato da infrastrutture limitate e da una numerosa presenza di turisti di diverse nazionalità. La priorità è il più rapido possibile rientro verso le isole maggiori (Lombok e Bali) con i mezzi messi a disposizione dalle autorità locali».

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