I l Paese rischia di morire di fame prima di soccombere per il covid. Questo il grido d'allarme che si è alzato da ogni dove e per voce di ogni categoria professionale e lavorativa. Un grido che Forza Italia ha intenzione non soltanto di raccogliere ma anche di trasformare in una risposta concreta. «Nel Paese in queste ore ci sono centinaia di manifestazioni da parte di imprenditori e di lavoratori - spiega Mariastella Gelmini, capogruppo alla Camera per Forza Italia - che, a causa dei provvedimenti restrittivi decisi nelle ultime ore, rischiano ulteriori danni dopo quelli, ancora non ammortizzati, avuti con il lockdown. Nessuno può essere lasciato solo». «Non ci interessa - aggiunge la parlamentare azzurra nel corso del programma tv Fatti e misfatti di Paolo Liguori - la bandierina di maggioranza o opposizione, qui c'è da remare tutti uniti nella stessa direzione per aiutare tantissimi italiani disperati per una crisi economica senza precedenti».
In concreto Forza Italia ha infatti presentato una mozione che la Gelmini si augura venga presto discussa e votata alla Camera. «Ciò che chiediamo - dice - può essere già fatto, in poche ore, con una decisione coraggiosa da parte dell'esecutivo. Destiniamo subito i 15-20 miliardi di euro avanzati dai 100 miliardi stanziati per i decreti sull'emergenza, per ristorare gli albergatori, i ristoratori, i baristi, gli esercenti e tutti coloro che stanno subendo o subiranno contraccolpi sulle proprie attività. I soldi sono già disponibili, serve solo la volontà politica di agire presto e bene a tutela del Paese e per la tenuta del nostro tessuto sociale». Stessa conclusione cui è arrivato il responsabile economico di Forza Italia, Renato Brunetta, che sottolinea in più la necessità di verificare l'impatto economico di ogni giro di vite sulle attività consentite. «In tempi di pandemia, lo Stato, le Regioni e i Comuni hanno il dovere di disporre tutte le restrizioni che ritengono utili a tutelare la salute pubblica - scrive l'economista azzurro in una lettera aperta al premier Conte -, ma non hanno il diritto di addossare ad alcuni soltanto costi che devono essere sostenuti da tutti. Così come ogni legge di spesa può essere emanata solo se accompagnata dalle relative coperture finanziarie, deve essere affermato il principio che ogni provvedimento di restrizione, parziale o totale all'esercizio di attività economiche, dalla ristorazione all'organizzazione di eventi, dalle palestre ai centri commerciali, può essere emanato solo nella misura in cui preveda lo stanziamento delle coperture finanziarie per l'indennizzo economico compensativo delle restrizioni introdotte alle attività economiche.
È il momento poi della massima collaborazione e, oltre alla mozione, Forza Italia ha preparato una sorta di decalogo per una efficace politica anti-covid (e anti-crisi). «Sarebbe urgente - spiega il vicepresidente azzurro Antonio Tajani - un tavolo permanente di confronto a Palazzo Chigi, dove abbiamo fatto recapitare le nostre proposte». Il ministro della Salute Roberto Speranza ha già accettato il primo punto (tamponi rapidi in farmacia).
Tra gli altri, per brevità, l'istituzione di un ospedale covid ogni 500mila abitanti; investire sui trasporti pubblici con l'aumento delle corse e l'introduzione di scanner all'entrata dei mezzi e in metropolitana; dare alle scuole maggiore autonomia e chiedere maggior scaglionamento nelle entrate; e per il mondo delle imprese dare un contributo a fondo perduto, rivedendo le procedure di assegnazione in deroga agli indici di affidabilità.
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