È un «lavorone» la lista che il Nuovo partito Comunista ha preparato per indicare come obiettivi da colpire gli «agenti sionisti», le «retrovie di cui gode nei paesi imperialisti l'entità sionista». Un gruppo di giovani violenti e antisemiti deve aver lavorato sodo per preparare le liste, e un nostalgico bolscevico sbiancato dalla lunga camminata attraverso i fallimenti e le nefandezze della sinistra estrema ha messo insieme i dati inzuppandoli di frasi ridicole, e obsolete. Il documento è lungo e suddiviso in capitoli molto specifici, c'è una specie di confusione intenzionale per cui i nomi indicati sono mescolati con altri di personaggi e istituzioni che non si sono particolarmente esposti sul tema, e invece manca poi palesemente qualche nome in vista: è una tecnica in stile sovietico, si cerca di complicare le cose in modo che la difesa si frastagli. Ma attenzione, sotto c'è una determinata e specifica intenzione violenta che cerca di intimidire mentre chiama a colpire la sua vasta schiera di antisemiti consapevoli o ignari, ideologici, etnici, religiosi, politici; ci si appella ai movimenti che insozzano le università, le scuole, i luoghi della cultura con settimane dell'apartheid o del genocidio, con bugie insolenti, ripetute, ossessive su Israele, gli ebrei e chi gli è amico. Si chiama il pubblico tv agli stereotipi bugiardi dei dibattiti (cifre sballate, genocidio, apartheid...) a dimenticare gli orrori del 7 ottobre. Il linguaggio è da Minculpop e Br, la sua pretesa fredda oggettività è ubriaca e isterica, si radica nella storia nazicomunista che ha fatto degli ebrei un difetto dell'umanità, e che oggi ha una sponda decisa in Iran e nel mondo islamico che qui viene chiamato sottotraccia a raccolta; evoca una storia che passa per i campi di sterminio, arriva ai gulag, si avventa sugli ebrei di nuovo col 7 di ottobre, e sempre si ammanta di qualche causa che coinvolge i poveri, gli sfruttati. Coinvolge concetti come nazione e identità, ne ricava l'infamia degli ebrei e quindi la necessità di sterminarli. Perché la sinistra non reagisce duramente rifiutando ogni paternità storica dell'appello antisemita travestito da filopalestinese? Stalin sin dall'inizio della sua carriera spiegava che gli ebrei, anzi, i sionisti, non potevano esistere nell'Unione Sovietica che si fondava su unità storica e di popolo, e che erano uno strumento dell'imperialismo internazionale: così, ne deportò e ne uccise un paio di milioni finché nel 1953 per fortuna morì alla vigilia dello sterminio per la «congiura dei medici ebrei». La terminologia del documento è questo: piana, chiara, parte dall'appoggio alla resistenza palestinese, dalla «Festa della Riscossa Popolare» fino allo sviluppo della lotta contro il sistema politico delle «larghe intese». Attacca cioè la democrazia, e la vede come bastione della cospirazione sionista nel mondo. E quanto più sembra idiota, tanto più è pericolosa, proprio come i documenti delle Brigate Rosse. La «colonizzazione sionista» per loro sta invadendo il mondo: una schiera di attori della società democratica sono elencati come agenti segreti, e ci si può sentire sinceramente onorati di farne parte. Ma attenzione: questa gente è armata, e il ministro Piantedosi ha dato lodevoli segni di sapere che «organismi e agenti sionisti in Italia» sono davvero minacciati. Esiste oggi una massa incontrollata che crede nella violenza, ormai negli Usa è costume fisso la distruzione e l'attacco armato, è questa la nuova storia dell'antisemitismo. La criminalizzazione di Israele si è disseminata nel mondo intero, ed è in gran parte responsabilità delle istituzioni come l'Onu che avrebbero dovuto essere il guardiano dei diritti umani. Forse il documento dei neocomunisti dice alla rovescia una grande verità, cioè il suo uso è ormai la bandiera della guerra woke contro la cultura democratica, dunque contro i diritti umani. Dalle Nazioni Unite, all'Ue, alle Ong più varie, l'antisemitismo della criminalizzazione e della delegittimazione di Israele, ha aggredito con Israele la libertà di parola, di religione, di sessualità, difendendo invece società dove le donne, i bambini, i gay sono condannati alla schiavitù e alla morte.
Parole come genocidio non valgono all'ONU per lo Yemen, per il Sudan, per la Siria, occupazione non funziona per la Tuchia o l Russia, la Cina Il significato del 7 ottobre, i bruciati, i decapitati, è cancellato.Resta l'antisemitismo, l'odio più antico, rispolverato da una miserabile congrega di neocomunisti, che spiega con le minacce agli ebrei e agli amici degli ebrei quanto la vita di Israele sia essenziale per tutti.
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