Sondaggi choc alle Regionali. Aria di ribaltone nei feudi Pd

Sinistra indietro nelle Marche. E può perdere anche la Toscana. Boccia fa già scudo: il governo non rischia

Sondaggi choc alle Regionali. Aria di ribaltone nei feudi Pd

La manita è una certezza. Ma ora il governo giallorosso teme la goleada: una vittoria del centrodestra con un rotondo 6 a 1 (o addirittura 7 a 0) nella partita delle elezioni regionali del 20 e 21 settembre. E nel Pd c'è già chi sente aria di sfratto e mette le mani avanti: «Non vedo come si possa costruire un legame fra i risultati che vedono il centrodestra unito nelle Regioni al voto e l'alleanza di governo non unita. Il Pd, che ha tenuto unito il centrosinistra farà di tutto per vincere ovunque», commenta il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia ad Agorà su Rai 3.

Scaricando le colpe di una probabile sconfitta sugli alleati del M5s e di Italia viva: «Il Movimento 5 stelle e Italia viva non hanno avuto fino in fondo il coraggio nelle Regioni che vanno al voto di allearsi con noi. Il governo non è rappresentato, in alcune Regioni siamo avversari politici».

Si vota in sette Regioni. La partita, sondaggi alla mano, in cinque sembra già chiusa: il centrodestra è in netto vantaggio in Liguria, Veneto, Marche, Puglia e Valle d'Aosta (elezioni di secondo grado). In Campania il governatore uscente del Pd Vincenzo De Luca sarebbe favorito sullo sfidante Stefano Caldoro, sostenuto da Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia. Distaccata la candidata dei Cinque stelle Valeria Ciarambino. Non c'è storia nelle altre Regioni. Secondo i dati del sondaggio Winpoll - Cise del 28 agosto (pubblicato dal Sole24ore) in Liguria Giovanni Toti è al 60,1% dei consensi, Ferruccio Sansa, candidato del centrosinistra al 34,4% mentre Aristide Massardo, che corre per Italia viva è al 4,3%. In Puglia Raffaele Fitto - secondo il sondaggio realizzato da Emg Acqua per Affaritaliani.it - distaccherebbe di cinque punti il presidente uscente del Pd Michele Emiliano. Ma sono i numeri che arrivano dalla «rossa» Toscana a spaventare la maggioranza giallorossa: si profila un testa a testa tra il candidato di centrosinistra Eugenio Giani con il 43% e la candidata della Lega Susanna Ceccardi con il 42,5% dei consensi. Fuori dalla partita la grillina Irene Galletti (M5s) all'8,3%. La rimonta del centrodestra in Toscana sarebbe a un passo: con la conquista del feudo rosso, la tornata elettorale del 20 e 21 settembre si trasformerebbe in una disfatta per la maggioranza di governo. Altra sorpresa è in arrivo dalle Marche: un sondaggio Ipos - pubblicato dal Corriere della sera - assegna a Francesco Acquaroli del centrodestra un consenso pari 49%; Maurizio Mangialardi del centrosinistra è 35,8% e Gian Mario Mercorelli al 10,1%.

Giochi chiusi in Veneto con il governatore uscente Luca Zaia, sostenuto dal centrodestra unito, che vola verso al 76,8%. Con appena tre in Regioni in mano, Lazio, Emilia-Romagna e Campania, il governo Conte avrebbe i giorni contati. Matteo Salvini vola, però, basso. Memore dell'errore in Emilia Romagna. Dove ha caricato troppo il voto, trasformandolo in un referendum sulla sua persona: «Il voto delle Regionali è un voto dei liguri per i liguri, dei pugliesi per i pugliesi e dei toscani per i toscani. Non mi interessano ricadute sul governo», precisa il leader della Lega.

Non si nasconde la leader di Fdi Giorgia Meloni: «Il Movimento cinque stelle cerca di spostare l'attenzione delle prossime elezioni del 20 e 21 settembre con questa tesi bizzarra secondo la quale il giudizio sul governo si darebbe con il referendum sul taglio dei parlamentari. Il giudizio sul governo arriva con elezioni regionali ed è su quello che si misura Giuseppe Conte». Il centrodestra sente profumo di impresa e prepara lo sfratto ai giallorossi.

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