Sorpasso e rabbia. "Ci stanno truffando". E porta i voti postali alla Corte Suprema

Gioia, delusione, rabbia. Sono questi i passaggi che hanno caratterizzato la notte più lunga della presidenza di Donald Trump, quella della sua possibile rielezione

Sorpasso e rabbia. "Ci stanno truffando". E porta i voti postali alla Corte Suprema

Gioia, delusione, rabbia. Sono questi i passaggi che hanno caratterizzato la notte più lunga della presidenza di Donald Trump, quella della sua possibile rielezione. Dapprima il timore di una valanga blu, che è stato smentito già nelle prime battute successive alla chiusura dei seggi, e poi la sensazione di una grande rimonta, l'illusione della vittoria, l'azzardo del discorso a notte fonda alla Casa Bianca, e infine la delusione e la rabbia della mattina. Il tycoon ha vissuto le ore della serata al cardiopalmo blindato nella Casa Bianca assieme a familiari e i più stretti collaboratori, mentre nella East Room circa 250 invitati seguivano lo spoglio delle schede. E fuori dalla residenza presidenziale, in una Washington blindata, si davano appuntamento membri del movimento Black Lives Matter e anti-Trump. Sino ad ora la maggior parte delle manifestazioni sono state pacifiche, fatta eccezione per alcuni piccoli scontri tra i dimostranti e gli agenti, ma la capitale rimane blindata per il timore di disordini.

Iniziata in salita, la lunga nottata elettorale ha avuto un repentino cambio di direzione a favore di The Donald quando la Florida si è colorata di rosso grazie soprattutto ai voti degli ispanici. Gli elettori della minoranza «latinos» hanno voltato le spalle a Joe Biden scegliendo in larga parte Trump soprattutto nella contea di Miami-Dade (dove le percentuali di Hillary Clinton erano state molto più alte quattro anni fa). Quindi, con il passare delle ore, una rimonta nella maggior parte degli stati chiave (fatta eccezione per l'Arizona, dove in questo caso gli ispanici hanno avuto un peso in senso contrario, rappresentando forse la maggiore delusione per il Comandante in Capo), ha fatto pensare a una replica della cavalcata elettorale del 2016. Rimonta che ha galvanizzato il presidente, spingendolo ad azzardare un discorso della (quasi) vittoria al 1.600 di Pennsylvania Avenue. Poco dopo le due del mattino, quando in Italia erano le otto passate, Trump si è presentato davanti agli invitati nella East Room insieme alla moglie Melania e con in prima fila la first family al completo, e ha ringraziato gli americani: «Siamo di fronte a risultati fenomenali - ha esultato - eravamo pronti a celebrare un grande successo, ma la nostra vittoria è stata improvvisamente sospesa». Come previsto, il Comandante in Capo ha puntato il dito contro gli Stati dove lo scrutinio è proseguito per la conta dei voti per corrispondenza, dalla Pennsylvania al North Carolina, dal Wisconsin al Michigan: «Stanno tentando di rubarci le elezioni» ha detto, riecheggiando un tweet che poco prima era stato censurato dal social media come «controverso e fuorviante». «Questa è una frode per gli americani e un imbarazzo per il Paese. Andremo alla Corte Suprema» ha promesso. Alta Corte dove a giudicare sarà una netta maggioranza conservatrice (per sei a tre), dopo la conferma lampo di Amy Comey Barrett.

Nelle ore successive il vantaggio dell'inquilino della Casa Bianca si è progressivamente assottigliato mano a mano che arrivavano i risultati delle schede per posta, come previsto in gran parte ad appannaggio dello sfidante dem, e che hanno portato al sorpasso di Biden in Wisconsin e Michigan. «La scorsa notte ero avanti, spesso saldamente, in molti Stati chiave, in quasi tutti quelli governati e controllati dai democratici - ha twittato ieri mattina Trump tornando ad agitare lo spettro dei brogli - Poi, a uno a uno, i vantaggi sono magicamente scomparsi, nel momento in cui sono state contate le schede a sorpresa. Molto strano». Il messaggio è stato ancora una volta segnalato dal sito di microblogging. «Stanno trovando voti per Biden ovunque, in Pennsylvania, Wisconsin e Michigan. È un male per il Paese» ha ribadito il presidente cavalcando la teoria delle schede a sorpresa spuntate all'ultimo nei conteggi, e quindi della possibilità di brogli elettorali.

E intanto, il manager della sua campagna elettorale ha già avvertito che Trump chiederà il riconteggio dei voti in Wisconsin (a Biden per lo 0,6%) e lo stop allo scrutinio in Michigan, che quando mancano poche migliaia di schede, vede il successo dello sfidante per lo 0,9%.

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