La profezia di Prodi sul Colle: "Col voto segreto..."

L'ex premier avverte sulla partita per il Quirinale: "Con il voto segreto le sorprese sono tante". Letta e Conte sono stati messi in guardia: così rischiano una disfatta

La profezia di Prodi sul Colle: "Col voto segreto..."

Nel segreto dell'urna può accadere di tutto. Il voto del Senato sul ddl Zan ne è stata la perfetta dimostrazione, che ha messo in evidenza come più di qualche parlamentare abbia manifestato un parere contrario rispetto a quello del proprio gruppo di appartenenza. Voci di dissenso mascherate in grado di formare una nuova maggioranza (per ora sotterranea) a Palazzo Madama. La situazione ovviamente inquieta sia Enrico Letta sia Giuseppe Conte, che sulla partita del Quirinale hanno ricevuto un avvertimento chiarissimo da chi ha provato in prima persona gli effetti del voto segreto.

Prodi inquieta Letta

Si sta parlando di Romano Prodi che, in merito all'ipotesi di Mario Draghi come prossimo presidente della Repubblica, si è così espresso: "Dovrà decidere lui se vorrà candidarsi o no, se il suo contributo è migliore da presidente del Consiglio o da sette anni da presidente della Repubblica". Al di là di questa sua tesi, va preso in considerazione il fatto che per l'elezione del capo dello Stato il voto è segreto. Quindi i singoli voti personali non saranno messi alla luce pubblica, ma affidati nel buio dell'anonimato. Ecco perché può accadere davvero di tutto.

Proprio per questo l'ex premier ha voluto mettere in guardia tutti coloro che si affacciano alla disputa della partita del Quirinale, sottolineando che quando si vota a scrutinio segreto "non mancano sorprese, sono sempre tante". Lui può considerarsi il massimo esperto su questo fronte: Prodi nella primavera del 2013 fu vittima di un sabotaggio di 101 franchi tiratori che, nel segreto dell'urna parlamentare, affossarono la sua elezione a presidente della Repubblica.

I timori di Letta e Conte

Un precedente che non può non allertare Letta. Il timore è che il Partito democratico possa trasformarsi in una vera e propria polveriera. Certo, la possibilità di defezioni nel voto segreto riguarda tutti gli schieramenti politici. Ma non va dimenticato che forti malumori stanno colpendo il Pd, soprattutto per la strategia fallimentare che ha portato all'affossamento del ddl Zan. E questo si sapeva già: nonstante la vittoria alle elezioni amministrative, alla Camera c'è una truppa di malpancisti che rappresenta un bel nodo da sbrogliare per il segretario dem.

Inevitabilmente tutto ciò si proietta sulla delicatissima partita per il Colle. Partito democratico e Movimento 5 Stelle proveranno a fare fronte comune, ma intanto c'è da fare i conti con una realtà di fatto: il pallottoliere è letteralmente impazzito e i clamorosi colpi di scena sono dietro l'angolo.

In tal senso Letta e Conte sono benissimo a cosa vanno incontro: rischiano di uscire a pezzi, una debacle che inquieta (e non poco) i giallorossi. Il centro potrà essere nuovamente decisivo: circa 100 potrerebbero rivelarsi l'ago della bilancia della partita, pezzi chiave di un puzzle che deve essere ancora composto.

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