Sos a Zaporizhzhia: "Rischio incendio"

Maxiesercitazione Ue per gli ucraini. Zacharova: "Addestrate nazisti"

Sos a Zaporizhzhia: "Rischio incendio"

Domani è il 24 agosto, festa dell'indipendenza dell'Ucraina nonché «mezzo» anniversario della guerra, iniziata sei mesi fa. E a si teme una provocazione in grande stile da parte di Vladimir Putin, a maggior ragione dopo il caso Dugina. Secondo l'esercito ucraino le forze armate russe avrebbero piazzato grandi quantità di carburante nella centrale nucleare di Zaporizhzhia e questo fa pensare a preparativi per una possibile azione esemplare. «È possibile una provocazione con l'innesco di un incendio», scrive su Facebook il capo del Centro per le riforme della Difesa di Kiev, Oleksandr Danylyuk -. Ciò è indicato anche dall'invio di ulteriori unità delle forze di protezione radiologica, chimica e biologica dell'esercito russo verso la centrale». Peraltro dalle 8 di ieri, come fa sapere Energoatom, l'agenzia per l'energia atonomica di Kiev, «la centrale nucleare di Zaporizhzhia opera con il rischio di violare le norme di sicurezza contro le radiazioni e gli incendi. Il bombardamento periodico della centrale nucleare di Zaporizhzhia da parte delle truppe russe con missili antiaerei ha causato un grave rischio per il funzionamento sicuro dell'impianto».

Vicino alla più grande centrale nucleare d'Europa continuano a sibilare le bombe. Il fuoco di artiglieria delle forze russe ha colpito nella notte tra domenica e ieri la città ucraina di Nikopol, nel sud del Paese, a meno di 15 chilometri dall'impianto. Almeno 25 proiettili avrebbero colpito la città, causando un incendio in un complesso industriale e provocando un blackout che ha lasciato oltre 3mila persone senza corrente elettrica. Inoltre, una scuola e una ventina di case sono state danneggiate. Missili anche sul distretto di Kyivskyi della città di Kharkiv. Colpita una non meglio precisata «infrastruttura».

Le armi continuano a tuonare. I negoziati sembrano lontani, come fa sapere Gennady Gatilov, rappresentante della Russia presso l'Onu a Ginevra, in un'intervista al Financial Times. Gatilov sostiene che Mosca e Kiev sono state «molto vicine» ad un accordo durante i negoziati di aprile, ma gli Stati Uniti e la Nato hanno spinto l'Ucraina ad abbandonare i colloqui: «Ora non vedo alcuna possibilità di contatti diplomatici. E più il conflitto va avanti, più difficile sarà trovare una soluzione diplomatica».

La guerra lunga vuol dire affrontare la stanchezza e l'avvilimento degli uomini al servizio di Mosca. Secondo l'intelligence britannica la Russia fa sempre più fatica a motivare le forze ausiliari che usa per integrare le sue truppe regolari nel Donbass e sta facendo ricorso a incentivi finanziari diretti per convincere questi uomini a combattere. L'intelligence cita un episodio del 15 agosto, quando sui social ucraini è apparso un video in cui alcuni membri di un'unità militare dell'autoproclamata repubblica di Lugansk affermavano di non voler partecipare a un'offensiva russa nella regione di Donetsk. Il problema sarebbe peggiorato dal fatto che la guerra viene classificata da Mosca come una «operazione militare speciale», ciò che limita i «poteri di coercizione legale dello Stato».

Intanto l'Unione Europea discuterà la prossima settimana in occasione della riunione informale dei ministri della Difesa dell'Ue a Praga l'avvio di una grande operazione di addestramento per le forze armate dell'Ucraina nei Paesi vicini. Lo ha dichiarato il capo della politica estera Ue Josep Borrell (nella foto), che commenta: «Spero che venga approvata».

Dura la reazione di Mosca: «Bisogna dire le cose come stanno: l'Unione europea allestirà dei campi per addestrare terroristi e i militanti neonazi del regime di Kiev», sentenzia la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che aggiunge: «Anche cento anni fa gli europei non capirono subito cosa fosse il fascismo. Poi hanno capito ma era troppo tardi».

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