I media Usa: "Possibile un accordo con Assange"

Il caso Julian Assange potrebbe avviarsi verso una soluzione, anche se la cautela è ancora d'obbligo e una possibile intesa è ancora oggetto di trattativa

I media Usa: "Possibile un accordo con Assange"
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Il caso Julian Assange potrebbe avviarsi verso una soluzione, anche se la cautela è ancora d'obbligo e una possibile intesa è ancora oggetto di trattativa. Secondo un'esclusiva del Washington Post, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sta valutando la possibilità per il controverso fondatore di Wikileaks di dichiararsi colpevole di cattiva gestione di informazioni riservate, un'accusa ridimensionata, che aprirebbe la strada a un accordo in grado di portare al rilascio dal carcere britannico in cui il controverso si trova in attesa di estradizione.

Assange sta combattendo una battaglia legale lunga 13 anni con il governo britannico, per evitare di essere estradato negli Stati Uniti e affrontare un processo per aver pubblicato migliaia di documenti militari e diplomatici riservati degli Stati Uniti a partire dal 2010. Per qualcuno è un giornalista simbolo della libertà di stampa, per le autorità statunitensi è l'uomo che ha messo a rischio l'incolumità del personale di intelligence statunitense. Un tribunale del Regno Unito sta attualmente valutando un ultimo ricorso dei suoi legali, dopo l'incriminazione dei giudici americani nel 2019 e l'arresto nel Regno Unito, dove si trova tuttora in carcere a Londra.

Secondo il quotidiano americano, alcuni funzionari del Dipartimento di Giustizia hanno già avuto discussioni preliminari con gli avvocati di Assange negli ultimi mesi su un eventuale patteggiamento. Qualsiasi intesa richiederebbe l'approvazione ai massimi livelli del Dipartimento ma il suo esito positivo non è scontato. Barry Pollack, uno dei legali di Assange, è cauto e ha spiegato che al momento «non ci sono segnali che possano confermare la volontà di un accordo» da parte del governo federale Usa.

Se i pubblici ministeri permettessero ad Assange di far valere l'accusa

statunitense di cattiva gestione di documenti riservati si tratterebbe di un reato minore e questo consentirebbe ad Assange di presentare la sua richiesta da remoto, senza la necessità che metta piede sul suolo americano.

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