Dopo la tragedia del volo ET302, gli inquirenti di 35 Paesi, in rappresentanza delle 157 vittime, vogliono vederci chiaro. Con il trascorrere delle ore, dopo la notizia dell'avaria di un motore come causa scatenante dell'incidente, emergerebbe sempre più la convinzione che il Boeing 737-Max possa avere un problema di fabbricazione. Lo schianto dell'Ethiopian Airlines è infatti il secondo incidente grave registrato in poco tempo e ricorda molto le dinamiche di un disastro avvenuto cinque mesi fa.
Lo scorso 29 ottobre un 737 identico è precipitato in mare tredici minuti dopo il decollo da Giacarta in Indonesia. A bordo c'erano 181 passeggeri e 8 uomini d'equipaggio, anche in quel caso non ci sono stati superstiti. Nel disastro indonesiano emerse, sbobinando la scatola nera, una vera e propria lotta tra il pilota e il sistema computerizzato di bordo. Nello spazio di una decina di minuti il comandante del velivolo fu costretto a correggere la rotta manualmente 26 volte. L'apparato si ostinava in automatico a dirigere il Boeing verso il basso e purtroppo il macabro braccio di ferro si concluse con l'impatto fatale contro le onde. L'aereo indonesiano, fabbricato come quello etiope dalla Lion Air, era praticamente nuovo e in servizio da meno di un anno. La compagnia in passato aveva avuto problemi di manutenzione ma il pilota, l'ufficiale indiano Bhavye Sunej, era considerato molto esperto.
Parecchi suoi colleghi sono intervenuti in difesa presso la magistratura di Giacarta testimoniando di ignorare dell'esistenza del software incriminato sul velivolo. Un dispositivo introdotto solo nell'ultima versione del 737 per alleggerire il lavoro dell'equipaggio, correggendo il profilo di volo in base ai dati forniti da un sensore. Nessuno tra i piloti sostiene di aver mai avuto in dotazione un manuale.
Da parte sua l'azienda è intervenuta con un comunicato: «Il 737 Max è sicuro come qualunque altro aereo. Il manuale di volo viene allegato in più copie e fornisce tutte le indicazioni per risolvere rapidamente le anomalie nell'apparato anti-stallo». Nel manuale si fa riferimento a un sensore legato all'angolo che si forma tra l'inclinazione verticale dell'aereo rispetto alla linea dell'ala.
Se si supera eccessivamente un determinato angolo di attacco si rischia che l'aereo vada in stallo. In parole povere se l'aereo si alza troppo rapidamente il software corregge la rotta verso il basso. I piloti possono comunque disinserire l'input schiacciando un pulsante sulla cloche.
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