Madrid. Sembrerebbe un regolamento di conti dopo una violenta lite tra un gruppo d'italiani durante una festa in un'abitazione privata a Santa Eulària des Riu centro turistico di Ibiza, sulla costa centro-orientale dell'isola. Probabilmente un commento troppo spinto a una ragazza. Due giovani italiani, di 28 e 35 anni sono rimasti feriti da alcuni colpi di arma da fuoco esplosi da un altro italiano di 33 anni, anche lui presente alla festa. Il 28enne, che avrebbe affittato la villa e organizzato la festa, è stato colpito alla testa e alla coscia destra e sarebbe in condizioni critiche, mentre il 35enne ha riportato ferite lievi. Entrambi sono originari della Campania.
Secondo una prima ricostruzione della Guardia Civil, venerdì notte alle 2.45, dopo un apprezzamento non gradito a una ragazza, è scoppiata una rissa tra italiani a un party all'aperto in una villa del quartiere periferico Can Ramon, zona industriala Ca Na Palava, a Santa Eulària des Riu.
Un italiano di 33 anni ha colpito con il calcio della pistola alla testa il 28enne, per poi aprire il fuoco contro di lui e l'amico 35enne. L'assalitore si è poi dato alla fuga in auto, ed è ricercato dalla polizia.
Da subito, il 28enne è apparso in condizioni disperate. Colpito da arresto cardiaco, è stato ricoverato verso le 3.50 al policlinico Nuestra Señora del Rosario della città di Ibiza, distante pochi chilometri da Santa Eulària. Qui è stato sottoposto a un intervento neurochirurgico durato sei ore, mentre il 35enne, con lievi ferite è stato curato all'ospedale Can Misses, e ha lasciato la clinica sabato mattina. L'ultimo bollettino di ieri del policlinico ha confermato le gravissime condizioni del 28enne che rimane in rianimazione.
Gli inquirenti della Guardia Civil hanno ascoltato il 35enne, ma non hanno ancora rilasciato un comunicato ufficiale sulla vicenda che ha sconvolto gli abitanti dell'Isla blanca, isola, conosciuta a livello mondiale, come il primo e più famoso divertimentificio del Mediterraneo.
Tuttavia da anni cova il malcontento degli abitanti di Eivissa per l'enorme ondata di giovani turisti «mordi e fuggi» del Nord Europa, attratti dai giganteschi music club: causano risse, distruzione dell'arredo urbano e sono molesti, drogati e ubriachi. Esiste anche un odio ostinato da parte degli ibicencos verso i molti italiani che risiedono e lavorano con successo nell'industria della ristorazione: spesso in passato stato scritto sui muri «Via gli italiani da Ibiza!» e sembra che alla base non ci sia razzismo, ma soltanto l'invidia per quanto fatturano i macarones.
I locali ibizenchi hanno riaperto da fine aprile, dopo un lungo lockdown dovuto alla pandemia mondiale che ha mandato in fumo la stagione estiva 2020, benché l'isola (144 mila abitanti, che da maggio a settembre raddoppiano, su una superficie di 570 chilometri quadrati), ci siano stati
pochissimi contagi e decessi per il Covid-19. Le autorità ibizenche da marzo 2020 fino allo scorso aprile hanno chiuso l'isola ai non residenti, preferendo perdere un fatturato di 70 milioni di euro invece di contare i morti.
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