Nicola Zingaretti, segretario presidente e aspirante grillino, mentre tutti danno la sua segreteria in grande difficoltà non appena le urne sanciranno la débâcle del Pd, nel frattempo riesce perfino a revocarsi da solo.
Dopo aver asserito giovedì, rispondendo ad una domanda del «Secolo XIX» sulla revoca della concessione ad Aspi, che «il Governo ha deciso per la revoca, dopo una attenta valutazione» nel pomeriggio si accorge di averla fatta fori dal vaso da notte. E ordina al suo portavoce di chiamare il giornale e di dettare che in realtà «il passaggio sulla revoca della concessione ad Aspi deve intendersi come revisione dell'accordo». Converrete che non è proprio la stessa cosa, nemmeno alla lontana..
Come mai questo dietrofront, si saranno chiesti i lettori del «Secolo» e tutti gli osservatori attenti della partita.
Beh, immaginiamo che non appena riletta la sua poderosa intervista, Zingaretti si sarà detto: «E se qualcuno leggesse davvero una mia intervista e rilanciasse la notizia che il segretario del Pd conferma che la revoca della concessione è decisa, e il titolo Atlantia perde il 20% in Borsa? A quei cagnacci di Atlantia non sfuggirà certo la sottile coincidenza, e se la revoca non arriva mi becco una denuncia per aggiotaggio, sicuro come che perdiamo le elezioni!»E quindi stop compagni, indietro tutta! Non c'è che dire, un cuor di leone, che pur di non rischiare di prendere una posizione, almeno una volta nella vita, si revoca da solo
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