«Questa stanza non ha più pareti ma alberi». Una volta bastava ascoltare il famoso ritornello e chiudere gli occhi per realizzare qualunque cosa. Oggi ci pensa la realtà virtuale. Così una semplice stanza può diventare un bosco, le pareti si possono trasformare in montagne, il soffitto in un cielo dove volare in modo spericolato sull'ultimo modello di deltaplano, il pavimento in un oceano dove nuotare con gli squali. Siamo una generazione di pigri e ormai ogni cosa si può fare stando seduti. Anche gli sport estremi, adrenalina compresa. Dopo i giochi olimpici, le visite al museo, i viaggi, il tutto in versione virtuale, arrivano le esperienze multisensoriali a 360 gradi. Spesso le emozioni sono servite sul divano di casa. Ma c'è chi va oltre.
Settimana prossima (il 15 novembre) a Padova inaugura il primo temporary store dedicato alle esperienze virtuali «immersive», che coinvolgono i 5 sensi. Quella che si preannuncia essere l'ultima frontiera dell'intrattenimento è un'idea di 4 giovani imprenditori veneti, che hanno fondato Uqido, start up specializzata in nuove tecnologie. Una realtà che oltre alle esperienze interattive (mozzafiato) crea tour virtuali fra i beni culturali e le bellezza naturali dell'Italia e mette la tecnologia al servizio della ricerca medica. Il negozio di Uqido (il primo nel settore) rimarrà aperto fino al 31 dicembre, poi sarà portato nelle maggiori città italiane e straniere (nel 2018 a Milano). Oggi è una novità assoluta ma fra qualche anno fare un'esperienza virtuale sarà come andare al cinema. E proprio come al cinema, da Uqido a Padova si entra con il biglietto, poi si indossa un visore htc (di ultima generazione) ed ecco che la stanza diventa un bosco da attraversare respirando l'odore dei pini e della resina. Ecco la montagna da scalare con il vento che soffia forte, così anche il più pigro sarà invogliato a scalarla. Ecco un ponte da attraversare. Poi, all'improvviso, ci si trova davanti al nulla e si salta nel vuoto. La scossa di adrenalina è assicurata. Proprio come quella che in molti la scorsa settimana hanno provato a Torino scalando l'Everest grazie a «Everest Vr», esperienza virtuale sviluppata da Solfar Studios a metà tra il gioco e il documentario: prima di conquistare la vetta fa attraversare crepacci e ghiacciai. Chi si iscrive alla nuova palestra virtuale «Fit & Fly» di Genova invece oltre a fare sport estremi, tonifica i muscoli: tutto senza muovere un dito. Qui è appena approdata Icaro, macchina brevettata in Germania che mentre allena i bicipiti, fa volare la gente ad alta quota fra le intemperie con la tuta alare. E basta guardarsi intorno per capire che la realtà multisensoriale sta facendo passi da gigante. Mentre a Gardaland le montagne russe si sono evolute e grazie a un visore si viaggia (virtualmente) nel mondo degli Indiani d'America, in molti puntano sul volo più spericolato, hanno persino simulato le evoluzioni di Superman. C'è chi punta sugli sport invernali estremi, dai salti alle gare spericolate di snowboard. Chi sceglie le immersioni nelle acque dell'oceano.
Chi fa rafting o attraversa i fiumi in piena con un kayac. La lista degli sport virtuali è lunga. Quel che conta è provare nuove emozioni, fare esperienze elettrizzanti, rimanere stupiti. Il tutto stando fermi. O quasi. Basta un visore e l'adrenalina è servita.
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