Matteo Renzi, inaugurando il semestre di presidenza italiana dell'Unione Europea aveva annunciato con toni trionfali l'operazione Open Data. Le spese sostenute dall'unione saranno rese note online per garantire la trasparenza ai cittadini. Peccato che i conti siano già online da anni sul sito dedicato al diritto dell'Unione Europea.
Per scoprire come la burocrazia europea investe i fondi comunitari basta avere la pazienza di spulciare le 921 pagine del bliancio 2014 della Commissione, come hanno fatto i giornalisti del sito eunews.it. Le cifre che emergono sono illuminanti: quest'anno l'Unione ha speso la bellezza di 138 miliardi di euro.
Quasi due miliardi di euro vengono spesi ogni anno per mantenere il personale delle varie sedi istituzionali. A questi si vanno ad aggiungere altri 127 milioni di euro che l'Europa spende per mantenere le sue sedi di rappresentanza nei vari stati membri. La burocrazia assorbe un altro miliardo di euro per la voce "amministrazione della Commissione". Tutti soldi che si perdono tra l'affitto delle varie sedi e il pagamento di polizze assicurative e utenze, come luce, gas e rifiuti. Di questa cifra quasi 65 milioni vengono bruciati per mantenere la sede distaccata in Lussemburgo, tante volte portata ad esempio degli sprechi dell'Euro burocrazia.
Male la spesa complessiva per quanto riguarda i vari capitoli legati alla sicurezza. La cifra in bilancio ammonta a 741 milioni di euro: 80 destinati all'Europol, 80 al programma di tutela delle frontiere comuni Frontex e 150 per la lotta e il contrasto della criminalità organizzata trasnfrontaliera, mafie italiane in testa.
Male anche la voce legata alla giustizia che si deve far bastare 150 milioni di euro annui. Magrissime anche le risorse destinate alla politica estera che ammontano a poco più di 723 milioni di euro. Nello specifico, l'alto rappresentante attuale, Federica Mogherini, avrà in gestione poco più di 300 milioni di euro. Sempre per quanto riguada l'azione estera dell'Unione un miliardo di euro è previsto per stanziamenti e aiuti umanitari "per la supervisione dei progetti, la promozione e lo sviluppo delle iniziative volte a migliorare il coordinamento e la cooperazione con gli Stati extra europei".
Se la cava un pò meglio chi deve gestire le politiche per l'istruzione. I progetti formativi patrocinati dall'Ue hanno a disposizione ogni anno due miliardi di euro di fondi.
Di questi quasi i tre quarti sono impiegati per proseguire il programma studentesco Erasmus che "promuove l'eccellenza e la cooperazione nei settori dell'istruzione, della formazione e della gioventù in Europa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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