Spunta l'ipotesi di alzare i fondi per l'editoria. E parte lo spot per tutelare i minori sul web

Il sottosegretario Barachini: "Priorità sensibilizzare i genitori"

Spunta l'ipotesi di alzare i fondi per l'editoria. E parte lo spot per tutelare i minori sul web
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Dopo le proteste della Fieg per la scarsità di risorse previste in manovra per l'editoria che sarebbero nettamente inferiori rispetto a quelle destinate al mondo dello spettacolo, ora la politica cerca di dare ulteriori risposte al settore.

La richiesta degli editori, arrivata, a quanto apprende Il Giornale, da più parti al Ministero dell'Economia e delle Finanze, è quella di incrementare di almeno 100 milioni di euro il «fondo unico per il pluralismo e l'innovazione digitale dell'innovazione e dell'editoria» che finanzia tra le altre cose i contributi diretti, i prepensionamenti, il credito di imposta carta e il credito d'imposta per gli investimenti pubblicitari. La Fieg, solo qualche giorno fa, infatti, aveva denunciato il fatto che al settore dell'editoria erano state destinate solo «le briciole» pari a «un settimo di quanto si dà al cinema, alla lirica, alla danza e ai circhi e poco più di un millesimo di quanto si è speso per il Superbonus». Una disparità di cui, sia dentro la maggioranza sia dentro le opposizioni, sono tutti consapevoli e al lavoro per cercare di porvi rimedio.

Nel corso della conferenza stampa di presentazione dello spot istituzionale sulla sicurezza dei figli online dal titolo «Nessuno li conosce come te» di cui Caterina Balivo è stata testimonial, proprio il sottosegretario all'editoria Alberto Barachini ha sottolineato l'importanza di supportare il sistema editoriale nazionale e ha messo in evidenza i rischi della navigazione online da parte dei giovani. «Proteggere la privacy dei minori e sensibilizzare i genitori alla navigazione sicura dei loro figli sui social è una priorità assoluta», ha detto Barachini all'inizio della conferenza stampa durante la quale il sottosegretario ha ricordato come alcuni casi di cronaca si siano verificati a causa di gestione superficiale e inconsapevole di internet. «Noi vogliamo che usare i social sia, invece, una esperienza positiva e garantita dalla responsabilità che tutti noi dobbiamo assumerci: Istituzioni, genitori, piattaforme social», prosegue il sottosegretario. Lo spot è rivolto soprattutto ai genitori che «devono ha sottolineato Barachini - essere attenti e avere un dialogo aperto e pulito con i figli». Balivo si è detta onorata di aver prestato il suo volto e la sua voce per questa campagna d'informazione perché «lavorando nella comunicazione conosco i pregi e i difetti e lavorando con i social so benissimo quanto abbiamo un impatto fortissimo». Secondo Balivo, i genitori hanno «una grandissima responsabilità» e «vietare è impossibile ma dare delle restrizioni si può». Lo spot ha ricevuto l'approvazione del garante della privacy e sarà diffuso su Rai 1, Rai 2, Rai 3, RaiNews e, ovviamente, sui social tanto è vero che ha avuto anche il supporto di Meta.

«Si tratta di un'iniziativa singolare anche a livello europeo che dimostra grande sensibilità del governo, e noi sposiamo in pieno gli obiettivi di questa campagna», ha detto Angelo Mazzetti, responsabile relazioni istituzionali Meta Italia, riferendosi soprattutto alla necessità di «sensibilizzare genitori ed educatori ad avere un dialogo con i ragazzi su un uso consapevole dei dispositivi digitali».

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