Caccia al nuovo ad di Stellantis. Non solo opzioni che fanno parte del mondo automotive e dello stesso gruppo (Antonio Filosa, Edouard Peugeot, Luca De Meo, Jean-Philippe Imparato), ma anche del settore tech, sul quale il presidente John Elkann è molto attento. Ecco allora spuntare il nome di Luca Maestri (in foto), 61 anni, romano, vicepresidente e cfo di Apple con trascorsi tra il 2000 e il 2008 in Gm (si è occupato della joint venture con Fiat) e del rilancio del colosso in Asia e America Latina. In Apple dal 2013, Maestri è prossimo all'uscita dal colosso e subito c'è chi inserisce il suo nome tra i maggiori candidati alla guida operativa di Stellantis, vista anche la profonda conoscenza della realtà americana tra automotive digital-tech.
Proprio dagli Usa, infatti, dovrà partire il nuovo corso del «dopo Tavares» in attesa che il presidente Elkann nomini il nuovo ad. A immedesimarsi in chi dovrà occuparsi di rimettere in movimento la macchina Stellantis, in una sorta di interim, è un industriale automotive che preferisce mantenere l'anonimato. «Prima mossa - afferma - è che non pagherei Tavares. Battute a parte, occorre concentrarsi sugli Usa dove Stellantis guadagna e con quelle entrate realizzare i profitti necessari. Di fatto si è spezzato un rapporto con i concessionari. Farei da pontiere, insomma, allo scopo di tornare a far parlare l'azienda con dealer e fornitori. Non è andando allo scontro con tutta la catena del valore, come ha fatto Tavares, che si risolvono i problemi. E ciò soprattutto negli Usa da dove è partita la crisi. Ricordiamo come il capo del sindacato Uaw, Shawn Fain, ha subito puntato il dito contro Tavares, definendolo il problema di Stellantis».
In questo modo Stellantis riuscirebbe a recuperare i clienti, le vendite, ridurre l'invenduto e far lavorare gli impianti. «La presenza negli Usa, come capo del mercato, di Filosa - aggiunge l'industriale - è fondamentale e lo ascolterei per capire come invertire la tendenza. Inoltre, dovranno essere ripensati i prodotti, aspetto che riguarda anche l'Europa. Il problema Usa è che se non vendi i pick-up ci sono problemi da approfondire, anche di natura qualitativa. Allo stesso tempo deve essere presa subito in esame la nuova situazione politica con il ritorno di Donald Trump e capire come correre ai ripari in vista dei dazi. Tavares è sempre andato dritto per la sua come se i governi non esistessero, a maggior ragione quando erano suoi azionisti, come la Francia. Strategia tutta da ripensare». Il punto sull'Europa: «Subito occorre un'operazione di realismo e verità su CO2 e multe Ue. Stellantis non è messa meglio degli altri e non può più contare su una strategia come quella che ha prodotto i danni attuali: a tutti i costi si guardava al valore senza considerare i volumi con ricadute commerciali e sui marchi, strangolando dealer e fornitori. E poi bisogna riposizionarsi sul tema CO2. Non si può fare (Tavares) l'unica voce fuori dal coro perché scommetti sul fallimento degli altri. Quindi, riposizionare il prodotto su quello che vuole il cliente. Cosa sta aspettando Maserati a ridare vita ai motori endotermici?».
L'Italia, ora: «Questo - precisa l'industriale - è l'unico Paese dove Stellantis è solista, quindi devi dare al Paese una strategia diversificata. Dici che Melfi si ferma nel 2025 per ripartire con quattro modelli elettrici, nonostante i problemi in Europa, e ora fai tornare la 500X, modello di successo, in 5.500 pezzi... E poi c'è Mirafiori dove la 500 ibrida parte solo tra un anno, mentre la produzione in Algeria vola. Ci vuole un minimo di volumi produttivi in Italia. Quest'anno Mirafiori chiuderà con 20mila auto rispetto agli 80mila del 2023. Tutte scelte per abbassare i punti di pareggio senza regole economiche e finanziarie da rispettare. La strategia di Tavares del non prodotto è stata tenuta in piedi due anni in più dalla pandemia, riuscendo a incantare tutti e mandare a casa gli operai con i bonus all'esodo. Scelte da rivedere, anche qui, per ricostruire tutte le relazioni.
Mi proporrei anche di fare un'approfondita analisi dei contratti e dei bonus al top management. C'è, infatti, chi esce con liquidazioni invereconde lasciando situazioni mal gestite solo perché ha assicurato cedole in passato. Bisogna costruire valore nel lungo periodo e non da valutare trimestralmente».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.