Sputnik, Macron contro Putin "Serve solo alla propaganda"

La Francia contro la "diplomazia aggressiva" di Mosca. Il Cremlino: "Vaccini apolitici. Decisivi per la pace"

Sputnik, Macron contro Putin "Serve solo alla propaganda"

I vaccini Sputnik V e AstraZeneca continuano a essere i protagonisti di questa fase della pandemia. Mentre il prodotto anglo-svedese è sul banco degli imputati per il mancato rispetto delle consegne e per i 29 milioni di dosi «nascoste» ad Anagni, il siero russo invece continua a essere oggetto del desiderio e di scontro geopolitico.

L'ultimo botta e risposta sullo Sputnik si è consumato tra ieri e l'altro ieri e ha visto Parigi e Mosca darsi battaglia a suon di dichiarazioni. Il primo a lanciare il guanto è stato il presidente francese Emmanuel Macron. «Siamo di fronte a una guerra mondiale di un nuovo tipo, affrontando attacchi e velleità russe e cinesi di influenzare il vaccino. Di fronte a tutto questo dobbiamo essere sovrani», ha detto il capo dell'Eliseo. A rincarare la dose ci ha pensato poi il ministro degli Affari Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, affermando che lo Sputnik V «è più uno strumento di propaganda e di diplomazia aggressiva che un mezzo di solidarietà e aiuto alla salute».

Immediata la replica della Russia che ha contestato energicamente le dichiarazioni francesi. «Siamo totalmente in disaccordo - ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov - sul fatto che Russia e Cina siano impegnate in una qualche guerra e stiano sfruttando la pandemia di coronavirus e i vaccini come una certa leva». Anche i produttori dello Sputnik hanno replicato con un messaggio su Twitter: «Caro Emmanuel Macron, rendere i vaccini apolitici è la nostra migliore speranza per la pace nel mondo e non per la guerra».

D'altronde, il vaccino russo gode di crescente popolarità nel mondo, il farmaco è stato certificato da 57 Paesi e 21 lo stanno già acquistando. Ci sono poi accordi, sottoscritti anche in Italia, per produrre il vaccino russo sul territorio di singoli Stati. Ma nell'Unione europea ci sono resistenze, non per la qualità del vaccino, ma per la nazionalità del produttore. L'Ema, d'altra parte, ha già fatto capire che i tempi per l'approvazione saranno lunghi. Appena il 10 aprile gli esperti dell'Agenzia europea del farmaco saranno in Russia per eseguire la revisione. «Ci stiamo impegnando con l'azienda per definire un calendario che potrebbe consentire l'approvazione di questo vaccino in modo tempestivo», ha spiegato Marco Cavaleri, capo della strategia vaccinale dell'Ema. Cavaleri ha ricordato che l'Agenzia europea del farmaco ha cominciato a inizio marzo la revisione continua sullo Sputnik.

La casa farmaceutica russa, per stemperare la tensione con Parigi, ha dichiarato di apprezzare «l'invio di un team scientifico francese sotto la guida di Marie-Paule Kieny, ricercatrice dell'Inserm, e la nostra partnership con la Francia che ci ha aiutato molto e ha contribuito alla nostra lotta congiunta contro il Covid. La Russia ha offerto alla Francia di unirsi ad altri dieci Paesi che hanno accettato di produrre lo Sputnik V». Ma la refrattarietà di diversi paesi europei non sarà facilmente sormontabile. Ne è consapevole anche il nostro presidente del Consiglio, il quale anche ieri ha ribadito che «c'è in gioco la salute degli individui. Dobbiamo sempre cercare il coordinamento europeo, poi se non c'è una soluzione, cercheremo un'altra strada». Ma sull'uso dello Sputnik, Draghi ha spiegato che «non è stata presentata formale domanda all'Ema, che sta facendo una review e non si prevede che si pronunci prima di tre, quattro mesi. Quindi, se va bene, il vaccino sarebbe disponibile nella seconda parte dell'anno». Una doccia fredda per il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, che ieri ha annunciato l'acquisto del vaccino russo da parte della Regione. «Nei giorni scorsi, dopo settimane di trattative e di confronto, abbiamo stipulato un contratto di fornitura con l'azienda che produce il vaccino Sputnik ha detto De Luca -.

Ci stiamo muovendo un po' sulla linea indicata da Draghi: se non abbiamo le risposte che ci servono da parte dell'Unione europea e da parte delle aziende attualmente contrattualizzate, andremo avanti anche da soli per la parte aggiuntiva che possiamo ottenere». Naturalmente, consapevole di non poterlo somministrare, il governatore ha precisato che il contratto è congelato in attesa che sia l'Ema sia l'Aifa diano il via libera.

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