Sembra incredibile che nel 2020 in Italia si parli di parità di trattamento tra uomo e donna. Eppure, con 63,5 punti su 100, l'Italia è al quattordicesimo posto nell'Ue nell'indice sull'uguaglianza di genere. L'avvocato Cristina Rossello, parlamentare di Forza Italia e membro della XIV Commissione politiche dell'Ue, guida l'Associazione donne e futuro che ha istituito l'Osservatorio delle mamme che lavorano.
Onorevole, a che scopo nasce la vostra associazione?
«La valorizzazione del talento femminile. Sosteniamo il merito delle giovani nella loro formazione, assegniamo borse di studio e valorizziamo le ragazze nel loro percorso professionale. Una tutor già formata nel settore di eccellenza nel quale la giovane si vuole realizzare, affianca la ragazza, la guida e la sprona nel proprio percorso formativo».
E l'Osservatorio?
«Quello è nato dapprima per monitorare l'andamento delle politiche di genere a livello territoriale. Recentemente, invece, ci stiamo dedicando a studi su indicatori e orientamenti riguardo alle mamme, un tema che è di nuovo esploso durante la pandemia».
Su che dati vi basate?
«Consideriamo l'accesso delle giovani donne al mondo del lavoro ma anche la loro uscita che spesso avviene per due fattori: la maternità, durante la quale la mamma getta la spugna a causa di orari di lavoro impossibili. Oppure periodi di crisi come quello attuale».
La pandemia ha peggiorato la situazione?
«Decisamente: ha fatto emergere ancor di più squilibri tra uomo e donna nel mondo del lavoro. Soprattutto in settori, tipo la sanità, nei quali esiste anche un rischio per la propria salute.Alcuni lavori classificati come essenziali durante la pandemia hanno esposto le lavoratrici a carichi di lavoro senza precedenti, rischi per la salute e sfide legate all'equilibrio tra lavoro e vita privata».
Quanto ci vorrà per raggiungere una vera parità tra sessi?
«In Italia, con il tasso di miglioramento registrato dal 2010 al 2018 (0,7%) raggiungere una piena parità di genere impiegherebbe 477 anni. Decisamente inaccettabile».
La politica può fare qualcosa?
«Si può fare molto a livello normativo e regolatorio. E Forza Italia è forse il gruppo che ha fatto più proposte di legge a tutela della donna grazie anche alle mie colleghe Prestigiacomo, Carfagna, Gelmini e Versace».
Si parla molto di smart working in questo periodo: un'opportunità o una limitazione per la donna?
«Alcuni studiosi ritengono che sia un vantaggio
avere elasticità per amministrare il proprio tempo ma non è così. Lo smart working è utile solo se compensato ed equilibrato, se è assoluto è controproducente. Due giorni a casa e due in ufficio sarebbe un buon equilibrio».
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