Stallo Open Arms: Malta gli nega il porto

Fase di immobilità: la Spagna non ha ancora chiesto all'Ue di trovare una soluzione condivisa. Nave a circa 30 miglia a est di Lampedusa

Stallo Open Arms: Malta gli nega il porto

L'Open Arms torna alla carica ma deve fare i conti con i due "no" rifilati sia dal governo italiano sia da quello maltese. Nella serata di ieri vi abbiamo raccontato della richiesta da parte dell'Ong rivolta ai due paesi di far sbarcare i 120 migranti a bordo, che da 5 giorni sono bloccati in mezzo al mare. La nave si trova a circa 60 miglia a ovest di Malta e a circa 30 miglia a est di Lampedusa. Sull'imbarcazione si contano attualmente 32 minorenni - 27 dei quali viaggiano da soli - e due gemelli di 9 mesi.

"C'è preoccupazione"

L'Ong battente bandiera spagnola ieri ha twittato: "Il decreto sicurezza bis è legge. Difficile trovare le parole per spiegare alle persone a bordo che averle salvate ha un prezzo. Un milione di euro. #megliomultatichecomplici".

Riccardo Gatti, direttore di Open Arms, ha fatto sapere: "Le autorità de La Valletta ci hanno negato il porto, l'Italia neanche risponde. In Spagna Valencia ci ha offerto di ospitarci, vediamo cosa succede con il governo spagnolo". Anche la comunità autonoma dell'Estremadura ha dato la propria disponibilità ad accogliere fino a 10 migranti (il numero potrebbe aumentare nelle prossime ore).

Da sottolineare che al momento la Spagna non ha ancora chiesto all'Unione europea di attivarsi per trovare una soluzione condivisa tra gli stati membri: la situazione resta complicata. "Abbiamo già avuto qualche piccola crisi. Tutti hanno bisogno di assistenza psicologica e medica immediata", ha informato il fondatore Oscar Camps.

Intanto dall'Unhcr viene ribadita la preoccupazione "in merito al fatto che l'imposizione di sanzioni pecuniarie e di altro tipo ai comandanti delle navi potrebbe ostacolare o impedire le attività

di soccorso in mare da parte delle navi private in un momento in cui gli stati europei hanno significativamente ritirato il proprio sostegno alle operazioni di soccorso nel Mediterraneo centrale".

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