"Stanotte vi vedrò, seppure dovessi mettere il mio capo sul ceppo"

Voltaire, dalla Bastiglia, progetta l'incontro con Catherine Olympe Dunoyer

"Stanotte vi vedrò, seppure dovessi mettere il mio capo sul ceppo"

Voltaire, pseudonimo di François-Marie Arouet (1694-1778), filosofo, drammaturgo, storico e scrittore francese. Impegnato come segretario dell'ambasciatore francese a L'Aia, si innamorò di una giovane ugonotta, Catherine Olympe Dunoyer. La loro relazione suscitò immediatamente scandalo, e Voltaire fu costretto dalla famiglia di lei a ritornare frettolosamente in Francia, per evitare l'arresto. La relazione epistolare con la giovane Olympe proseguì fino a tutto il 1716. Durante quello stesso anno Voltaire fu imprigionato e trattenuto per undici mesi alla Bastiglia, a causa del contenuto dei suoi scritti. La lettera che qui pubblichiamo è tratta dal volume Lettere d'amore di uomini e donne straordinari (Piano B Edizioni).

A Olympe Dunoyer

Sono qui prigioniero in nome del re; potranno prendere la mia vita, ma non l'amore che provo per voi. Sì mia adorabile amante, stanotte vi vedrò, seppure dovessi mettere il mio capo sul ceppo.
Per l'amor di Dio, non scrivetemi parole così disastrose; dovete vivere e stare attenta; guardatevi da vostra madre come dal vostro peggior nemico.
Che dire?
Attenta a tutti; non fidatevi di nessuno, tenetevi pronta, non appena la luna sarà visibile lascerò l'Hotel in incognito, prenderò una carrozza o un chaise, e andremo come il vento a Scheveningen. Porterò con me carta e inchiostro; scriveremo le nostre lettere.
Se mi amate, state tranquilla; e raccogliete tutta la vostra forza e chiamate in soccorso tutta la vostra presenza di spirito; fate in modo che vostra madre non si accorga di niente, cercate di prendere le vostre immagini e state certa che la minaccia delle più atroci torture non m'impedirà di servirvi.


No, niente ha il potere di separarmi da voi; il nostro amore si fonda sulla virtù, e durerà finché vivremo.
Adieu , non c'è niente che non rischierei per voi, voi meritate molto più di questo. Adieu , mio caro cuore!

Arout (Voltaire)

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