"Non pensavo di essere venuto in campagna elettorale, visto che sono tra colleghi". Ha esordito così Stefano Buffagni il sottosegretario grillino agli Affari regionali dopo essere stato accolto tra i fischi agli Stati generali dei commercialisti all'Eur.
I suoi colleghi commercialisti, infatti, prima del suo intervento avevano acclamato quella della leader di FdI, Giorgia Meloni, che aveva ricevuto anche un ringraziamento particolare da Massimo Miani, presidente del Consiglio dei commercialisti e degli esperti contabili. Buffagni, invece, è riuscito a proseguire il suo discorso solo dopo che il moderatore, Francesco Giorgino, giornalista del Tg1, ha richiamato tutti all'ordine ricordando il carattere tecnico e non politico dell'appuntamento. La Meloni ha trovato consenso parlando del tema dell'equo compenso, definito "un tema fondamentale" che "non può rimanere solo un titolo". "Credo nel merito, il lavoro va retribuito", ha sottolineato.
Chiara e netta anche la posizione contro il reddito di cittadinanza: "Secondo me - ha detto la Meloni - non crea lavoro se non per i navigator, e questo mi diverte molto. Sono dei disoccupati che vengono assunti come precari per trovare un posto di lavoro fisso a chi prende il Reddito. Ma sei io sono un precario che trova un lavoro fisso, perché dovrei darlo a chi prende il Reddito di cittadinanza?", si chiede la leader di FdI.
La Meloni ha, infine, incalzato il governo sulla Torino-Lione: "Senza infrastrutture come il Tav rischiamo di diventare il terzo mondo. Non capisco perché uno si debba precipitare a firmare per la Via della Seta per far arrivare più facilmente le merci cinesi in Italia ma poi non voglia far arrivare quelle italiane in Europa".
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