La stoccata di Renzi: "Letta? Bravo al Subbuteo"

Il leader di Italia Viva promuove il decreto anti-rave: "Le norme è giusto che ci siano, va scritta meglio"

La stoccata di Renzi: "Letta? Bravo al Subbuteo"

Da destra a sinistra, Matteo Renzi non fa sconti a nessuno. Dopo una campagna elettorale da posizione defilata, il leader di Italia Viva sembra intenzionato a tornare centrale nelle dinamiche politiche. Ospite de L'aria che tira su La7, il senatore di Rignano ha detto la sua su uno dei dossier più dibattuti nelle ultime ore, ovvero il decreto anti-rave:"Le norme sui rave party è giusto che ci siano. C'è in Francia una legge dal 2002, ma è scritta molto meglio. Si può mettere un pò più chiara. Con questa, in certi pranzi di Natale in casa mia si rischiava. Ma si va in Parlamento e si risolve". Il volto del Terzo polo ha aggiunto:"Questa storia dei rave mi è venuta a noia, si modifichi e si eviti qualsiasi attentato alla libertà di espressione. Quello che c'è da fare lo faremo".

Renzi stronca Letta

Nel corso del dialogo con Myrta Merlino, Renzi non ha lesinato critiche all'eterno amico-nemico Enrico Letta. Tranchant il suo giudizio sulla comunicazione dem durante la campagna elettorale: "Per effetto della strategia fallimentare di Letta, al governo c'è la Meloni. Il Pd ha scelto di non fare nessun tipo di coalizione e in campagna elettorale. Se siamo a questo livello nel paese, si deve a Enrico Letta". Poi la stilettata finale:"Ha dimostrato che di strategia politica non è ferrato, è bravo al Subbuteo". L'ex primo ministro si è poi soffermato sulle prossime primarie Pd, sottolineando che a prescindere dal candidato andrà sciolto un noto: "Conte o Calenda? Tutti e due non si può. Se non scelgono, finisce che stanno con Giorgia".

L'endorsement a Letizia Moratti

Sguardo rivolto alle elezioni regionali in Lombardia, dove Letizia Moratti ha ufficializzato lo strappo con Fontana e con il centrodestra. Renzi non ha dubbi, se il Pd avesse voglia di vincere le regionali chiamerebbe l'ex assessore al Welfare:"La Moratti ha fatto una cosa di grandissimo rilievo. Lei dice, non posso accettare che provvedimenti ideologici inficino il mio lavoro in Lombardia. Non sta lanciando una candidatura ma una operazione di politica culturale molto interessante".

Se l'ex sindaco di Milano si candida alla carica di presidente della Lombardia è un fatto rilevante politicamente ha aggiunto il senatore:"Noi abbiamo fatto questa nuova squadra con Calenda, la parola definitiva verrà dalla nuova federazione e io proporrò che sia Calenda a guidarla. Su cosa farà il Terzo polo alle regionali lo decide la federazione, dovete sentire Calenda".

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