"Basta teatrini o fatevi da parte". Salvini a gamba tesa su 5s e Pd

Matteo Salvini a pochi giorni dalle comunicazioni di Mario Draghi alle Camere invita la sinistra di maggioranza a pensare alle priorità del Paese

"Basta teatrini o fatevi da parte". Salvini a gamba tesa su 5s e Pd

L'ora x per il governo di Mario Draghi si avvicina: mercoledì il presidente del Consiglio sarà alle Camere per le comunicazioni e per la verifica di maggioranza su richiesta di Sergio Mattarella. L'obiettivo è quello di parlamentarizzare una crisi extra-parlamentare, politica e non numerica, per mettere alle strette il Movimento 5 stelle, ossia il partito che giovedì al Senato ha scelto l'aventino piuttosto che votare la fiducia al decreto Aiuti. La risoluzione della crisi, anche davanti all'ennesimo atto di forza di Giuseppe Conte, sembra sempre più lontana.

"Non se ne può più del teatrino di Conte, Letta e Di Maio che mentre gli italiani hanno problemi veri passano il tempo a litigare, a minacciare, a ricattare, parlano di ius soli, droga, ddl Zan e non di tasse, lavoro, sicurezza e lotta all' immigrazione clandestina", ha detto Matteo Salvini in un video pubblicato sui suoi social. Dal leader della Lega è arrivato un ultimatum al centrosinistra: "Se volete andare avanti per altre settimane e mesi a litigare e mentre gli italiani soffrono, fatevi da parte. E conto che siano gli italiani, presto, a scegliere dei parlamentari seri, onesti, concreti e perbene". Le fibrillazioni parlamentare dei giorni precedenti, quando la sinistra ha preteso di tenere il pallino senza aprire al dialogo su Ius scholae e cannabis per un mero interesse elettorale, hanno indebolito la già fragile unità di maggioranza e ora Matteo Salvini chiede di concentrarsi solo sui temi fondamentali per il Paese per portare a termine la legislatura. In alternativa, il governo andrà avanti senza di loro.

La richiesta di Matteo Salvini arriva dopo l'ulteriore ultimatum cheGiuseppe Conte ha posto a Mario Draghi, ma anche alle altre forze politiche in vista delle comunicazioni di mercoledì in Aula. Senza "risposte chiare" il Movimento 5 Stelle non potrà più "condividere una responsabilità diretta di governo". E, anzi, si sentirà "libero" di votare "su quello che serve al Paese, senza alcuna contropartita politica".

L'ennesimo capriccio di Conte che, incurante della profonda crisi che rischia di innescare col suo comportamento irresponsabile, cerca di tirare la corda per ottenere il massimo profitto dal caos innescato dal suo partito. Tuttavia, questo atteggiamento non sta trovando la sponda del Partito democratico, che così perde il principale alleato del suo campo largo.

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