La strage dei pedoni: due investiti ogni ora (ed è anche colpa loro)

Lo scorso anno 18mila incidenti e 485 morti. In un caso su 4 l'imprudente è chi va a piedi

La strage dei pedoni: due investiti ogni ora (ed è anche colpa loro)
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Ogni giorno in Italia, 50 pedoni vengono travolti sulle strade, due ogni ora. E l'anno scorso ben 485 sono state le vittime, 18.483 gli investimenti, un migliaio in più rispetto all'anno prima. I numeri da paura vengono snocciolati nel rapporto annuale sugli incidenti che hanno coinvolto i pedoni in Italia redatto dall'Asaps che ha incrociato i dati Istat. E l'anno in corso non si preannuncia migliore. Ma è presto per fare la conta anche se è ancora nella memoria il ricordo delle due ragazze travolte dalla donna brasiliana a Viareggio a bordo di un suv. Oppure dell'altra donna che ha falciato in Tirolo un'intera famiglia compreso un bimbo piccolo.

Tutti si aspettano che siano sempre i pedoni le vittime sacrificali di questa quotidiana carneficina. In realtà, sorprende rilevare che non è sempre colpa di chi sta al volante. È vero che gli investimenti provocati dall'automobilista sono stati quasi diecimila e hanno ammazzato 229 persone innocenti, ma è anche vero che molte volte i pedoni non sono indenni da responsabilità. Si contano ben 3.990 comportamenti irregolari: c'è chi cammina in mezzo alla carreggiata (642), c'è chi sbuca improvvisamente da dietro un veicolo in sosta o in fermata (514), c'è chi si butta all'improvviso sulle strisce pedonali senza guardarsi attorno (11 decessi).

Tra le vittime delle quattro ruote ci sono sempre troppi giovanissimi. Dodici erano minorenni, quattro avevano meno di 5 anni. Certo, nel 2022 se ne sono contate 22, ma le vite spezzate così presto hanno sempre il sapore dell'ingiustizia. E troppi sono stati i minorenni feriti: 2498 di cui 442 con meno di 5 anni.

Ma sono soprattutto i pedoni più anziani a fare le spese degli incidenti stradali. Perdono la vita due su tre ultrasessantacinquenni, cioè il 65% di tutti i deceduti, molto spesso mentre attraversano la strada. E il Lazio vanta il maggior numero delle vittime tra gli anziani, ben 551 in netto aumento rispetto ai 39 del 2022. Segue la Campania con 30 decessi, la Sicilia con 29, il Veneto con 26. Se invece diamo uno sguardo a cosa succede nelle grandi città si aggiudica il triste primato Roma con quasi 2000 investimenti sui 6163 dei totale, segue Milano con circa 1100, Genova, Torino, Napoli e Bologna con numeri che si fermano a tre cifre. Roma si aggiudica anche il record dei feriti (2.106) che sono ricorsi alle cure mediche: in pratica ogni giorno sei pedoni della capitale subiscono lesioni mentre camminano. Milano è la seconda città insicura ma i feriti sono dimezzati rispetto alla capitale. Ci sono automobilisti con una coscienza e quelli che invece l'hanno persa sulle quattro ruote. Sono i pirati della strada, una categoria criminale che aumenta ogni anno che passa. L'anno scorso gli automobilisti che hanno investito pedoni per poi lasciarli sulla strada senza prestargli soccorso sono stati 1.121 con 55 morti. Un fenomeno in crescita se consideriamo che nel 2018 i sinistri si sono fermati «solo» a quota 599.

I numeri del 2023 lasciano nello sconforto innanzitutto l'autore dell'elaborazione, Giordano Biserni, che vuole girare il rapporto al Parlamento nella speranza di soluzioni.

«È una situazione intollerabile per un paese civile, che regredisce anche rispetto alle altre nazioni Ue che hanno introdotto regole e sanzioni più severe verso chi uccide o ferisce un pedone. Possibile che non si possa migliorare la situazione?».

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