Stretta dell'esecutivo sulle borseggiatrici: basta con l'impunità anche se sono incinte

La nuova legge contro il far west nelle città: pena da scontare in centri ad hoc

Stretta dell'esecutivo sulle borseggiatrici: basta con l'impunità anche se sono incinte
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Niente più rinvio obbligatorio della pena per le madri condannate, sia nel caso in cui siano in stato interessante sia qualora abbiano bambini di al massimo un anno. Questa è la novità più rilevante tra quelle contenute nell'articolo 12 dell Ddl sicurezza, che sta per ricevere il via libera dalla Camera dei deputati. I parlamentari proseguiranno con l'esame approfondito del decreto nella prossima settimana. Un provvedimento che la sinistra continua a contestare ma su cui la maggioranza non ha dubbi. «Gli slogan dei contrari si commentano da soli», ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, riferendosi all'intero pacchetto. E il governo ha una linea consolidata e unitaria: la sicurezza come priorità assoluta. Il centrodestra, poi, è convinto che lo stato dell'arte, almeno prima di questo Ddl, non producesse effetti concreti.

Troppe le borseggiatrici seriali, sino ad arrivare a veri e propri casi record, come quello della nomade con 148 furti commessi e 30 anni di carcere da scontare. In questo caso, la donna è stata tratta in arresto nel campo nomadi di Castel Romano. Era lo scorso agosto. La ratio della novità legislativa è anche quella di evitare che le borseggiatrici condannate tornino a rubare.

Con l'articolo 12 del Ddl sicurezza, le donne in stato interessante e le madri dei bambini che hanno meno di un anno (o soltanto uno) potranno - resta una facoltà del magistrato - scontare la pena negli Icam, ossia negli Istituti a custodia attenuata per le detenute madri. Il tutto - ovviamente - in caso di condanna. Si tratta di centri specializzati. In Italia, per ora, ne esistono quattro: uno al San Vittore di Milano, uno a Venezia, uno a Torino e uno a Lauro. Tra i servizi messi a disposizione da alcuni di questi centri, anche le ludoteche. Niente «carcere», quindi, nonostante la narrativa costruita dall'opposizione in queste settimane. Come premesso, la nuova normativa consente al magistrato di non dover rinviare l'esecuzione della pena. Passaggio che era invece obbligato. Tra i più agguerriti tra i contrari, l'ex presidente della Camera e ora esponente del Pd Laura Boldrini, che ha definito una «barbarie» da «democratura» questo provvedimento, citando il «carcere» per le donne incinte o con «figli neonati». Asserzioni e posizioni che il centrodestra ha più volte smentito. Ma il leit motiv della minoranza parlamentare è lungi dal cambiare tono.

Il centrodestra ritiene anche di aver migliorato la situazione. Oggi come oggi, le madri che hanno dei figli con massimo tre anni di età, in caso di condanna, possono finire in carcere. Il Ddl sicurezza prevede invece la pena possa essere eseguita negli Icam anche in quest'altra fattispecie. E quindi le tutele per il minore - affermano sempre dalla coalizione di governo - sono aumentate, e non certo diminuite.

Tra i sostenitori del provvedimento, pure il deputato della Lega Luca Toccalini che ha parlato di misure che «finalmente» intervengono su quelle borseggiatrici «che sfruttano il fatto di essere incinta per rubare ai cittadini». E poi le altre novità, tra cui la cosiddetta norma anti-Salis. «Garantiamo più tutela alle forze dell'ordine e rendiamo più immediato lo sgombero degli appartamenti occupati», ha chiosato l'esponente del Carroccio. Sì, perché nel Ddl sicurezza, oltre all'articolo 12, c'è anche la stretta su chi occupa in maniera abusiva le abitazioni.

Con modifiche che consentono ai proprietari di tornare in possesso delle case in periodi più brevi degli attuali. Un'altra novità che non piace all'opposizione guidata da Partito democratico e Movimento 5 Stelle. La prossima settimana sarà decisiva per il primo dei due via libera attesi al pacchetto.

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