Partiamo dall'unico aspetto comico della vicenda perché per tutto il resto, c'è poco da ridere. Una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti è che dietro all'incendio di Stromboli dell'altra notte, ci possa essere un fuoco appiccato per esigenze di copione dalla troupe che stava girando lì il nuovo lavoro di Marco Pontecorvo con protagonista Ambra Angiolini. Bene, il titolo della fiction sarebbe «Protezione civile»...
La procura di Barcellona Pozzo di Gotto (in provincia di Messina), che ha competenza territoriale sulle isole Eolie, ha aperto un' inchiesta. La tv di Stato ha già informato «di non avere alcuna responsabilità nella produzione esecutiva della serie». Ma già sui social si inseguono voci e testimonianze su come il rogo sia iniziato. Iniziato e subito divampato con la complicità dello scirocco. Anche se il responsabile dei Vigili del fuoco sul posto, l'ingegner Salvo Cantale, ha spiegato che «nella sceneggiatura non erano previste scene di fuoco». Se i vigili fossero stati avvisati che nel corso delle riprese ci sarebbe stata un'esigenza di quel tipo, viste anche le condizioni meteo (il vento di scirocco, appunto), lo avrebbero certamente impedito. E dicono oltretutto che in ogni caso le autorizzazioni per girare non erano ancora state inviate alla produzione. Si farà chiarezza, ovviamente. Fatto sta che le forze dell'ordine, i pompieri e la miriade di volontari, hanno lavorato senza sosta nel tentativo di domare le fiamme, con l'aiuto di due canadair e un elicottero. Ma ieri, la Protezione civile, quella vera, ha reso noto che «è stata devastata metà della vegetazione dell'isola e alcuni fabbricati e messo a rischio l'incolumità della popolazione». La politica fa eco alle ipotesi e alle polemiche.
Il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, la cui amministrazione comprende anche Stromboli, ha raccontato: «Sono subito andato a Stromboli ieri sera (mercoledì, ndr) con un gommone. È stato un miracolo che non ci siano state vittime ma il merito va senza dubbio alla cittadinanza che ha lottato contro le fiamme come non mai. Io non ho dato alcuna autorizzazione alla troupe. Quell'area non è di mia competenza essendo una riserva naturale orientata e quindi sotto il controllo della forestale. Adesso vogliamo capire eventuali responsabilità. I nostri avvocati sanno cosa si deve fare». Per i residenti è stata una nottata trascorsa con il fiato sospeso. In serata le fiamme avevano ripreso vigore, alimentate dal forte vento, tanto da preoccupare i residenti delle zone di Piscità, Scari e San Vincenzo. Ieri mattina, invece, tutto ha iniziato a tornare alla normalità ed è incominciata l'operazione di bonifica. Certo se dovessero davvero emergere delle responsabilità da parte della produzione della fiction «Protezione civile», il disastro assumerebbe anche contorni paradossali. Mettere a fuoco e fiamme il Faro del Tirreno (come viene definita l'isola), non sarebbe esattamente la miglior partenza per una fiction con quel titolo.
Ma la casa di produzione, la Società 11 Marzo Film Srl, ha fatto sapere che «Alla luce dei primi rilievi e dei dati raccolti sul luogo dell'incidente, l'accaduto sembra dovuto al caso ed all'imprevedibile».
E che «Tutti i necessari permessi ed autorizzazioni erano stati richiesti ed acquisiti e la realizzazione di ogni scena era stata affidata a professionisti di sicura esperienza e competenza. Si aggiunge, inoltre, che la produzione, pur in assenza di alcun obbligo in tal senso, aveva richiesto ed ottenuto la presenza ed il supporto dei Vigili del Fuoco».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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