Gli studenti tornano a scuola. Nel caos

Medie e superiori di nuovo in classe da oggi. Tra presenze al 50% e rischi occupazioni

Gli studenti tornano a scuola. Nel caos

La scuola secondaria riparte oggi in presenza con l'auspicio di non doversi fermare di nuovo. La ripresa non coinvolge tutte le regioni e resta condizionata dal tetto per la presenza che va dal 50 al 75 per cento degli studenti e da altri paletti come l'orario ridotto, lo scaglionamento degli ingressi e delle uscite, la gestione delle mense. Ma comunque nella sola Lombardia, da ieri arancione, sono circa 600mila i ragazzi che finalmente torneranno in classe tra le medie e i licei e altri 360 mila tra Liguria, Marche, Umbria e Campania. Gli istituti che non sono pronti potranno comunque far slittare il ritorno in classe di qualche giorno.

«Spero almeno che l'attuale assetto al 50 per cento venga mantenuto per un po' per non costringere i dirigenti a rimodulare un'organizzazione oraria frutto di un lavoro complesso», avverte Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione Nazionale Presidi che spera ci siano le promesse «migliorie apportate al sistema del trasporto pubblico». Giannelli si dice anche preoccupato per le occupazioni che stanno interessando molti istituti delle grandi città.

A Milano la prefettura ha elaborato un Patto per la scuola condiviso da istituzioni, sindacati, trasporti, commercianti, aziende e professionisti finalizzato alla riorganizzazione degli spostamenti tra le 7 e le 10 del mattino, la fascia oraria più «calda». Atm ha rinforzato le corse: milleduecento giornaliere in più oltre a una sessantina di navette per gli studenti di 32 istituti. A queste misure si aggiunge «il tracciamento per tutti i contagi che vengono all'evidenza» assicura il prefetto di Milano, Renato Saccone.

Ma le regioni comunque possono procedere poi in modo autonomo. In Sardegna, appena passata all'arancione dal giallo, gli studenti delle superiori resteranno in didattica a distanza fino al 1 febbraio per le superiori. Anche in Campania soltanto quelli delle medie tornano in aula mentre per le superiori si aspetta il 1 febbraio anche qui come pure in Veneto, Puglia, Calabria, Friuli Venezia Giulia e Basilicata. No alla presenza in Sicilia che è zona rossa mentre nell'altra zona rossa, Bolzano, le lezioni sono riprese in presenza già alla fine delle vacanze natalizie. Le Marche ad esempio hanno anticipato il ritorno in classe ad oggi annullando l'ordinanza che lo aveva fatto slittare al 1 febbraio.

Ma oggi sarà anche il giorno della protesta in molte piazze italiane da Milano e Roma a Reggio Emilia e Bari.

Una protesta, spiega il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi: «per dare voce alla scuola, per il rientro in sicurezza di migliaia di ragazzi e di docenti, per avere aule adeguate, continuità e qualità della didattica, insegnanti stabili».

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