"Sul Trivulzio ci hanno reso giustizia. Che orrore usare i morti per linciarci"

L'ex assessore al Welfare: "Dem vergognosi, ci hanno definiti killer"

"Sul Trivulzio ci hanno reso giustizia. Che orrore usare i morti per linciarci"

«Io e il governatore Attilio Fontana abbiamo subito per mesi un attacco mediatico e politico vergognoso, di una violenza inaudita. Ma il tempo è galantuomo...». Giulio Gallera era assessore al Welfare quando la Regione Lombardia è stata travolta dal Covid e dalle polemiche sulla gestione dell'emergenza e i morti nel Pio Albergo Trivulzio, la storica casa di riposo milanese. La Procura di Milano ha chiesto l'archiviazione per il Pat e il dg Giuseppe Calicchio dalle accuse di epidemia e omicidio colposo. Non ci sono prove di responsabilità.

Come ha preso la notizia?

«Col tempo la verità emerge ma rimane il profondo disgusto e il disprezzo per chi ha usato la sofferenze e i morti di quel drammatico momento per biechi fini politici».

A chi si riferisce?

«Per cominciare, il 5 aprile 2020 Gad Lerner firmò su Repubblica un articolo dal titolo La strage nascosta del Trivulzio e aprì una campagna di discredito verso la nostra Regione. Si muri comparivano le scritte Gallera e Fontana assassini».

Avevate la coscienza a posto?

«Dal primo giorno abbiamo dato il massimo. Ci ha colpiti una bomba atomica, avevamo indicazioni confuse dalla stessa comunità scientifica e da Roma. Ricordo che all'inizio una circolare indicava che gli asintomatici non dovevano neanche essere tamponati. Eppure i dati hanno dimostrato che nonostante la Lombardia nella prima ondata abbia contato 750mila contagiati su 1,5 milioni in Italia, l'indice di letalità è stato sotto la media nazionale, era più alto in regioni come la Toscana o l'Emilia, con molti meno casi. Siamo stati come sempre un'eccellenza nella cura dei pazienti. Nel momento in cui nessuno ci aveva capito niente, abbiamo salvato più vite di altri».

Eppure, tanto per citare, anche dopo le conclusioni dei pm l'eurodeputato Pd Majorino scrive «Fontana vattene».

«Abbiamo vissuto con dolore la morte di tanti cittadini, è un'esperienza che ha segnato tutti noi. É disgustoso vedere personaggi come i dem Majorino o Lia Quartapelle speculare, in altri Paesi di fronte a una crisi i partiti smettono di contrapporsi per lavorare insieme, qui il degrado del dibattito politico squalifica anche chi lo fa. Persino chi ha sofferto di più sulla propria pelle il Covid ha riconosciuto gli sforzi fatti, ad Alzano e Codogno i sindaci del centrodestra hanno stravinto al primo turno».

Dopo gli attacchi mediatici però è stato un rimpasto, lei è tornato in consiglio e Letizia Moratti è diventata assessore al Welfare.

«Penso che in quella fase l'errore del centrodestra sia stato assecondare la narrazione totalmente falsa messa in campo dalla sinistra. Si è pensato che servivano dei cambiamenti per dare un segnale.

Non ho nessun rammarico e la Lombardia sta volando anche nella campagna vaccinale, portata avanti dalle stesse persone che ho governato per quattro anni. Ma impariamo a non essere più culturalmente succubi di certe trasmissioni tv o maître à penser, se siamo convinti della nostra azione andiamo avanti senza paura».

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