D'altronde ogni giorno facciamo la storia e basta guardarsi intorno per accorgersene. Se questa mattina, per esempio, siete saliti su un autobus o su un treno e avete osservato chi vi sta intorno, quanto state per leggere non è poi una sorpresa. Ma è, appunto, storico. Lo scorso mese è stato oltrepassato un muro, certificato da una società irlandese che si chiama StatCounter: per la prima volta il numero di pagine internet visualizzate con uno smartphone ha superato quelle visitate seduti davanti a un pc. Sì, proprio quelle che in questo momento sta guardando il vostro vicino di posto, perché se come detto - ci fate caso, ci sarà poca gente intorno a voi che stacca lo sgurdo dal proprio telefonino. E voi che state leggendo queste righe sulla vecchia cara pagina di carta non sentitevi superati: siete come quelle cose vecchie diventate vintage. Resistete e tornerete di moda.
Noi ci contiamo, ovviamente, ma nel frattempo non possiamo fare a meno di confrontarci con la tecnologia e annotare il momento storico. StatCounter ci fa sapere che i dati si riferiscono al numero di pagine visualizzate in assoluto «e non indicano necessariamente che gli utenti stiano trascorrendo più tempo a navigare tramite un dispositivo mobile che con un desktop tradizionale». Tant'è, ma la marcia degli smartphone è talmente inesorabile che sono passati solo sette anni da quando si registrò un altro storico sorpasso, ovvero quello dei telefonini portatili su quelli fissi. Era il 2010, sembra un'era geologica fa, paragonabile all'avvento della rivoluzione industriale. Questo vuol dire che il progresso sta macinando il futuro anche troppo in fretta: I numeri dicono che nel 2011 furono venduti 363,8 milioni di pc e che solo 4 anni dopo la cifra si è ridotta a 275,8 milioni. Nello frattempo il boom degli smartphone continua e nel 2016 siamo a 344,4 milioni di pezzi consegnati.
Era in fondo questo il sogno di Steve Jobs quando 9 anni fa fece uscire il suo iPhone, quello che secondo qualcuno sarebbe stato utile solo da usare come microonde. In questo periodo abbiamo visto nascere tablet, phablet, smartphone sempre più grandi, tavolette a misura variabile, ibridi e due-in-uno. L'hitech corre e con essa coloro che hanno un device in mano, perché alla fine non ci fermiamo mai, sempre reperibili e sempre in movimento. Per dire: questo articolo è stato scritto seduto su una poltroncina di un aeroporto. Ed è stato scritto ovviamente con uno smartphone
E dunque: se il momento è storico, è anche inesorabile. Una serie tv che si chiama Black Mirror racconta gli incubi del futuro e ci disegna con questo schermo perennemente davanti agli occhi a sfogliare pagine virtuali. Se vi guardate intorno appunto, adesso, scoprirete che il futuro è già qui. E se il prossimo codice della strada prevederà il ritiro dell'auto per chi guida con il telefonino in mano, vuol dire che la colpa è tutta nostra. Si sente dire, infatti: è successo a causa di internet. Però invece il web è il mezzo che trasporta la nostra intelligenza, ma anche la nostra idiozia. E dunque se le pagine aumentano, se gli smartphone diventano necessari (e i computer un po' meno) alla fine è perché siamo noi a non sapere mettere un freno al progresso sfrenato.
Così poi accade, per esempio, che gli ingegneri dell'ultimo smartphone si spingano troppo oltre, così come che finiamo noi per esplodere davanti a tanto stress. E alla fine dunque resterebbe solo una cosa da fare: sedersi ogni tanto in poltrona, respirare, poggiare lo smartphone sul tavolino. E finalmente con calma aprire una pagina. Di giornale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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