Esaurito il tempo delle interviste e dei riflettori televisivi, ora la parola passa alla giustizia. La vicenda che coinvolge l'ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia, l'imprenditrice di Pompei balzata agli onori delle cronache nelle ultime due settimane, prende inevitabilmente la strada delle carte bollate.
Oggi Gennaro Sangiuliano farà il punto con il suo legale, Silverio Sica, e insieme definiranno una strategia. In settimana l'ex direttore del Tg2 depositerà all'attenzione dei magistrati di Roma una denuncia in cui l'accusa sarà di tentata estorsione. Una iniziativa su cui Boccia va al contrattacco utilizzando, come di consueto, i social. «Genny non mi ha ancora chiesto scusa e continua a minacciare una denuncia, le denunce non si minacciano, si fanno, e queste continue minacce hanno il sapore di un'estorsione». Un modo per ribaltare il piano, facendo intendere che potrebbe essere lei a ricorrere alle vie legali. Dall'entourage dell'ex ministro confermano che nei primissimi giorni della settimana l'incartamento sarà a disposizione dei pm. «Dimostreremo l'assoluta correttezza della condotta di Sangiuliano» ribadisce il difensore Silverio Sica per il quale Maria Rosaria Boccia ha messo in atto «pressioni illecite». Alla denuncia verranno allegati anche una serie di documenti, tra cui le spese effettuate dall'ex ministro per biglietti aerei e ferroviari con la sua carta di credito. «Mai un euro è stato speso per la dottoressa Boccia, ho pagato tutto io con la carta credito che fa riferimento al mio conto personale», ha sostenuto l'ex ministro nell'intervista al Tg1.
I pm capitolini potrebbero, quindi, avviare due fascicoli d'indagine. Da una parte la denuncia di Sangiuliano, dall'altra quella del parlamentare di Avs, Angelo Bonelli in cui si ipotizzano i reati di indebita destinazione di denaro pubblico e rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio. I magistrati, a quel punto, procederanno all'acquisizione dei documenti e successivamente all'audizione dei testimoni e dei soggetti coinvolti. Come scrive l'agenzia l'Ansa, in caso di iscrizioni nel registro degli indagati, la competenza potrebbe essere trasferita al tribunale dei ministri che ha comunque competenza anche se Sangiuliano ha rinunciato all'incarico ministeriale. Non è escluso che gli inquirenti possano disporre accertamenti e verifiche anche su alcuni profili social anonimi che nelle scorse settimane hanno fornito notizie sul caso fornendo anche fotografie a una serie di testate mai pubblicate.
Parallelamente si muoverà anche la Corte dei Conti - probabilmente per danno erariale - forse già all'inizio della prossima settimana. Ma chiaramente le due indagini si vanno a intrecciare e nel momento in cui venisse appurato che non c'è stato un reale esborso da parte dello Stato, questo filone si fermerà.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.