Un super mutuo è stato concesso al premier Mario Draghi. Lo si apprende dall'edizione odierna de Il Tempo, che ha riportato il testo contenuto nell'atto registrato dal notaio Alessandra Temperini a Roma il 22 luglio 2020: "Banca Passadore ha concesso a titolo di mutuo alla parte finanziata, signori Draghi Mario e Cappello Maria Serenella, che hanno accettato, la somma di euro 1.500.000". Il rimborso del mutuo "avverrà in 20 anni a partire dal primo gennaio 2021". La parte finanziata "si è obbligata per sé, per i suoi eredi, successori e/o aventi causa con vincolo solidale e indivisibile fra di loro, a restituire la somma mutuata entro la scadenza pattuita con ammortamento in numero 40 rate semestrali posticipate". Il tasso di interesse viene infine fissato "nella misura dello 01,220% nominale annuo per tutta la durata del finanziamento-Taeg/i.s.c. 1,251%".
Dunque il presidente del Consiglio finirà di pagare il mutuo all'età di 93 anni visto che, al momento della sottoscrizione di quel finanziamento, lui e la sua consorte avevano 72 anni (per la moglie mancavano pochi giorni e per il marito poco più di un mese al compimento del 73esimo compleanno). Il Tempo ha anticipato quello che probabilmente sarebbe stato reso pubblico in breve tempo, considerando che vige l'obbligo di dichiarare la dichiarazione patrimoniale e reddituale del premier e dei ministri non parlamentari del nuovo governo. Il termine masssimo è fissato per il 13 maggio prossimo, praticamente a tre mesi dal giuramento. Nella storia c'è chi ha superato i limiti di pochi giorni, mentre altri hanno anticipato i tempi e hanno depositato tutta la documentazione richiesta poche settimane dopo l'insediamento del nuovo esecutivo.
Ad esempio Luciana Lamorgese ha già depositato sia la dichiarazione dei redditi sia quella sul patrimonio. Il ministro dell'Interno nel 2020 (periodo d'imposta 2019) ha dichiarato un reddito complessivo di 230.357 euro lordi; nel 2019 (periodo d'imposta 2018) aveva invece dichiarato 162.713 euro. Vi avevamo inoltre parlato del "caso Lucia Azzolina". L'ex ministro dell'Istruzione è stato il più "fortunato" del governo giallorosso: l'imponibile della pentastellata nella dichiarazione dei redditi 2018 era di 7.731 euro; in quella del 2019 è salito a 81.106 fino ad arrivare ai 95.075 euro in quella del 2020.
La Azzolina, nel passaggio dal ruolo di insegnante a quello di ministro, ha più che moltiplicato per 10 le sue entrate. Ora si attendono le dichiarazioni reddituali dei nuovi ministri del governo guidato da Mario Draghi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.