La 'fortuna' di Lucia Azzolina: entrate moltiplicate per dodici

La grillina è la più "fortunata" del governo giallorosso: nella dichiarazione dei redditi 2018 l'imponibile era di 7.731, ma nel 2020 è passato a 95.075 euro

La 'fortuna' di Lucia Azzolina: entrate moltiplicate per dodici

Prima o poi tutti vorremmo salire sul treno della vita che ci consenta di realizzare il nostro sogno e, perché no, di incrementare anche le entrate. Una vera e propria ambizione che accomuna gli uomini. È naturale, ci mancherebbe. Purtroppo non sempre tutto ciò è possibile, ma c'è chi invece per fortuna ci è riuscito e adesso può godere di uno stile di vita differente rispetto a quello di qualche anno fa. A giovarne ad esempio è stata Lucia Azzolina, che nel passaggio dal ruolo di insegnante a quello di ministro ha più che moltiplicato per 10 le sue entrate. A farlo notare è Il Tempo, che sottolinea come la grillina sia stata la più "fortunata" all'interno del governo giallorosso.

Effettivamente, andando sul sito della Camera dei deputati, si possono spulciare i vari numeri contenuti nelle documentazioni patrimoniali di ogni onorevole. L'imponibile del titolare del dicastero dell'Istruzione nella dichiarazione dei redditi 2018 era di 7.731 euro ("assai basso anche per quella categoria a meno che non si fosse precari", fa notare il quotidiano); in quella del 2019 è salito a 81.106 fino ad arrivare ai 95.075 euro in quella del 2020 (relativa a quanto percepito nel 2019, clicca qui per leggerla). È questo quanto emerge in base all'ultima dichiarazione dei redditi che di recente è stata depositata in Parlamento. La pentastellata ha praticamente moltiplicato per dodici le sue entrate.

La più "fortunata"

Vediamo ora il confronto con gli altri suoi colleghi. Nella pagina della Camera è contenuta la documentazione di cui alla legge numero 441 del 1982, comprensiva della dichiarazione dei redditi, da depositare entro un mese dalla scadenza del termine utile per la sua presentazione. Partiamo da alcuni compagni di squadra del Movimento 5 Stelle, effettuando un parallelismo tra il 2018 e il 2020: Federico D'Incà (ministro per i Rapporti con il Parlamento, da 95.890 a 77.173), Vincenzo Spadafora (ministro delle Politiche giovanili e dello Sport, da 85.920 a 97.223), Luigi Di Maio (ministro degli Affari esteri e cooperazione internazionale, da 98.471 a 98.471), Stefano Patuanelli (ministro dello Sviluppo economico, da 46.339 del 2018 a 63.965 del 2019) e Nunzia Catalfo (ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, da 101.797 del 2018 a 115.290 del 2019).

Infine riportiamo qualche cifra dei restanti componenti della squadra Conte bis: Lorenzo Guerini (ministro della Difesa, da 109.355 del 2018 a 131.914 del 2019), Paola De Micheli (ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, da 98.472 del 2018 a 93.

053 del 2019), Dario Franceschini (ministro dei Beni e delle attività culturali, da 139.519 del 2018 a 200.767 del 2019) e Roberto Speranza (ministro della Salute, da 97.322 del 2018 a 77.762 del 2019).

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