Ursula von Der Leyen è stata considerata per lungo tempo una delle candidate al titolo di «delfina» della cancelliera Angela Merkel. Dal punto di vista politico si può definire una «figlia d'arte»: suo padre, Ernst Albrecht, è stato ministro e presidente della Bassa Sassonia e un politico molto noto in Germania alla fine del Novecento.
Laureata in medicina, la von Der Leyen ha iniziato la sua carriera politica solo diciotto anni fa, quando ha ottenuto prima un mandato locale presso la regione di Hannover e poi è stata eletta deputata al Landtag della Bassa Sassonia nel febbraio 2003. Il passaggio all'esecutivo è avvenuto poco tempo dopo: il 4 marzo 2003 è diventata ministro degli Affari Sociali, delle Donne, della Famiglia e della Salute della Bassa Sassonia. Nel novembre 2005 il salto nel governo nazionale, chiamata dalla Merkel a ricoprire l'incarico di ministro della Famiglia. Durante il suo mandato ha promosso politiche sociali volte a tutelare la famiglia, a cominciare dagli asili nido, e i diritti delle madri lavoratrici. Si è sempre presentata come una sostenitrice delle quote rosa. Classe 1958, sposata con il medico e imprenditore Heiko von der Leyen, la donna oggi in corsa alla guida della Commissione europea è madre di sette figli, nati fra il 1987 e il 1999.
Nel 2009 Ursula von Der Leyen è stata confermata prima come ministro della Famiglia, poi nominata ministro del Lavoro e degli Affari Sociali in seguito alle dimissioni di Franz Josef Jung. Nel dicembre del 2013 l'ultima tappa della sua carriera politica: la nomina a ministro della Difesa, diventando la prima donna in Germania a ricoprire questo ruolo. Nel maggio del 2016, si è resa protagonista di una vera e propria inversione di strategia nella gestione delle forze armate tedesche: ha annunciato il reclutamento di migliaia di nuovi soldati nella Bundeswehr, rafforzando in particolare presenza alla frontiera con la Russia, per rassicurare i Paesi dell'est europeo, membri della Nato, che si sentivano in pericolo dopo l'annessione russa della Crimea e il conflitto nell'Ucraina orientale.
Nel 2017 ha accusato i generali di «debolezza di conduzione» dell'esercito ritrovandosi così al centro di uno scontro con i vertici militari e del conseguente scandalo dopo che in alcune caserme erano stati trovati materiali appartenenti alla Wermarcht, le forze armate naziste. Alle critiche la ministra rispose con l'annuncio di una grande riforma che avrebbe garantito maggiori investimenti a favore della Difesa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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