Roma. Preso l'Arsenio Lupin dai mille alias. Era in un villino sul mare di Roma, a Santa Marinella, Jugoslav Jovanovic, 23 anni, ricercato da Scotland Yard e dalla squadra mobile di Milano. Per la polizia inglese il giovane di origini sinti è la mente del furto in casa di Tamara Ecclestone, la figlia maggiore dell'ex patron di Formula 1, Bernie. Un colpo «da manuale»: 50 milioni di sterline, 60 milioni di euro, fra denaro contante, orologi e gioielli. Cifra ridimensionata dall'intelligence inglese a 20 milioni di sterline.
È il 13 dicembre scorso. Jugoslav si apposta dietro la lussuosa abitazione londinese, 57 stanze, di Tamara Ecclestone, a Kensington Palace. Con altri cinque complici, tre operativi e due con funzioni di palo, aspetta che la donna, il marito Jay Rutland e la figlia Sophia salgano su un jet privato per andare in Lapponia a visitare il villaggio di Babbo Natale. Il «regalo» lo lasciano chiuso in una delle quattro casseforti al piano terra. Nonostante i sistemi di sicurezza della zona, la più sorvegliata della capitale inglese in cui vive anche il principe William e famiglia, alla banda italo-serba basta forzare una finestra per entrare. All'interno sono in quattro: Jugoslav Jovanovic, Alessandro Donati, 43 anni, Alessandro Maltese, 44 anni, e Daniel Vukovic, 32 anni, croato gravitante come Jugoslav nel campo rom di via Monte Bisbino, a Milano. Anche Vukovic è famoso per la facilità nel cambiare documenti e identità. In strada restano Maria Mester, 47 anni, domestica, e il figlio Emil Bogdan Savastru, 26 anni, romeni.
Le telecamere riprendono i primi quattro in giardino. All'interno della villa basta poco per aprire il caveau giusto e il «tesoro» in oro, preziosi e sterline scompare per sempre, fuso in qualche campo rom. Le indagini sono febbrili. Il cellulare di Jovanovic viene agganciato anche durante un colpo in casa dell'allenatore del Chelsea, Frank Lampard, e nella villa del defunto patron del Leichester, Vichai Srivaddhanaprabha. A gennaio la donna posta una foto in rete con addosso gli orecchini da 300mila sterline di Tamara. Gli «sbirri» inglesi la bloccano all'aeroporto londinese di Stansted, appena sbarcata nel Regno Unito. Il figlio viene fermato in partenza per Tokyo con una valigia Louis Vuitton della Ecclestone. Ad agosto tra Milano e Varese la squadra mobile meneghina arresta Donati e Maltese. Jugoslav è ancora libero.
Il 13 settembre, assieme ad altri complici, mette a segno una truffa da mezzo milione di euro. Vittime una coppia proprietaria di un castello da ristrutturare. Jugoslav si presenta come un esperto finanziario.
Promettendo un cambio favorevole, il 23enne sinti mette a segno l'ennesimo rip-deal, la truffa che gli fa intascare 480mila euro versati dalla coppia. Ieri mattina la svolta, quando gli agenti del commissariato Viminale, grazie all'intuizione giusta, lo arrestano nella casa al mare di un suo amico a Santa Marinella.
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