Il dl Sostegni non basta. Da Forza Italia arrivano pungoli e stimoli al governo per perfezionare la strategia economica per difendere le aziende (soprattutto quelle piccole), commercianti e partite Iva dal prolungarsi della crisi e del lockdown. Annamaria Bernini, capogruppo al Senato degli azzurri, ha - per esempio - lanciato l'allarme su un aspetto della crisi che in questo periodo è trascurato: il rischio che a fine giugno, con la scadenza delle moratorie sui prestiti bancari, milioni di imprese e famiglie italiane possano trovarsi improvvisamente sull'orlo del dissesto finanziario. A sottolineare la gravità della situazione è la Federazione autonoma bancari (Fabi). La cui battaglia di sensibilizzazione Forza Italia ha da tempo sposato. «Serve - ribadisce la Bernini - una moratoria più ampia sul versante creditizio. Bisogna ridiscutere subito in Europa i tempi di rientro dei prestiti contratti, rivedendo le regole in materia di default d'impresa e di gestione dei crediti deteriorati da parte delle banche. Questa è infatti un'altra mina sociale pronta a esplodere, con altre migliaia di posti di lavoro potenzialmente in pericolo, e agli imprenditori ancora in attesa di risarcimenti adeguati va almeno tolto questo incubo dall'orizzonte. Le rate dei finanziamenti vanno congelate almeno fino a tutto il 2021».
Gli interventi economici, per gli azzurri, non possono essere limitati al dl Sostegni che, come ricorda lo stesso coordinatore nazionale Antonio Tajani, non arriva a coprire il fabbisogno reale. «Ci batteremo - scrive l'europarlamentare di Forza Italia - per un nuovo primo scostamento di bilancio da 20 miliardi per dare sostegno a partite Iva, artigiani, commercianti e a tutti i settori più in difficoltà». E a questo proposito sono in molti all'interno di Forza Italia a sostenere che il dl Sostegni potrà essere «emendato e migliorato» in sede di discussione parlamentare. Tra questi anche Luca Squeri, componente della commissione Attività produttive di Montecitorio che suggerisce di pescare fondi per aumentare i «ristori» dalle risorse ora destinate al cashback. «Si tratta i risorse - suggerisce - che possono e devono essere sfruttate in modo più utile a superare la gravissima crisi del settore produttivo e commerciale.
L'auspicio è che in Parlamento si svolga un serio confronto su questa misura e che si possa intervenire quanto prima, anche attraverso l'attività emendativa al decreto Sostegni, per indicare gli obiettivi preminenti e, di conseguenza, orientare le risorse».
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