Tampon tax, Laura Boldrini festeggia: "Ora basta brave ragazze"

Riammesso l'emendamento per lo sconto su assorbenti e tamponi: l'Iva sarà ridotta al 10%, anziché il 22%. E l'esponente del Pd esulta

Tampon tax, Laura Boldrini festeggia: "Ora basta brave ragazze"

Tampon tax sì tampon tax no. L'applicazione dell'aliquota Iva ridotta al 10% era stata inizialmente bocciata, prevedendo – come per altri beni di consumo – la tassa al 22% per assorbenti e tamponi. La proposta di modifica e di sconto era stata giudicata inammissibile dalla Commissione Finanze della Camera dei deputati, dove il decreto è in esame. Poi, è arrivata la svolta: l'emendamento bipartisan – che come prima firma vede il nome e il cognome di Laura Boldrini, è stato riammesso.

Il provvedimento avanzato dall'esponente del Partito Democratico vuole ridurre l'Iva su ogni prodotto sanitario e igienico per i gentil sesso: assorbenti esterni, tamponi interni, coppe e spugne mestruali. Il tutto, secondo le stime, avrebbe un costo di 97 milioni l'anno.

Il nodo della Tampon Tax

Ora come ora la possibilità che la Tampon Tax possa essere accantonatA e messa a prendere la polvere in soffitta è (più) concreta, ma non è ancora certo che il rincaro dal 10 al 22% sia scongiurato. Nel mentre, l'ex presidente della Camera dei deputati ha così commentato la vicenda, in occasione di un'intervista per La Repubblica: "Non è il mio emendamento, ma quello dell'intergruppo parlamentare delle donne, firmato da trentadue deputate di molti gruppi di maggioranza e opposizione". "È una battaglia bipartisan che spero possa avere un esito positivo", spiega ancora la deputata. Che, a seguire, aggiunge: "Penso ci fossero tutti gli estremi per essere discusso. E per questo ringrazio la presidente della commissione Finanze della Camera Carla Ruocco del Movimento 5 Stelle per averlo reintrodotto. È un segnale importante di attenzione a donne e ragazze".

Ma non è tutto, perché la Boldrini – sempre sulle colonne di Rep – fa una sorta di rimprovero-invito al mondo femminile, invitando le donne a strutturarsi in lobby capaci di influenzare il mondo della politica e quello dell'informazione. Queste, infatti, le sue parole: "Penso ci sia un grande problema nel mondo del femminismo, troppe divisioni, troppe parcellizzazioni. Le donne devono superare le differenze e strutturarsi in una lobby capace di influenzare il dibattito pubblico e mediatico.

Per le donne è importante uscire dal paradigma del quieto vivere, delle brave ragazze. Far sentire la loro voce forte e chiara. E non soprassedere. Specie in un momento come questo in cui i diritti acquisiti vengono rimessi in discussione. Un diritto non è per sempre. Mai abbassare la guardia".

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