Libertà vigilata. Articolo 228 del codice penale. Se ne deve essere ricordato l'avvocato Conte Giuseppe. Ribadisce la Treccani: trattasi di una misura di sicurezza personale, non detentiva, consistente nella limitazione della libertà del soggetto, posta in essere dall'autorità giudiziaria attraverso una serie di prescrizioni tese a impedire la commissione di nuovi reati e favorire il reinserimento sociale. Non c'è stata nessuna autorità giudiziaria ma la porta di casa torna ad aprirsi, però non del tutto, l'uscio resta socchiuso, potremo muoverci e poi commuoverci riabbracciando i cosiddetti cari ma tutti muniti di mascherina, quella che non protegge, tuttavia, il capo della protezione (che ossimoro), come in un film o in una festa carnevalesca, eppure è roba vera. Dunque la riunione è di nuovo concessa ma i parenti devono dimorare in zona vicina, non all'estero, anche se la dogana è a soli dieci chilometri da casa nostra e basterebbe un controllo alla frontiera, per ritrovare un pezzo della famiglia. Sono gli effetti di decreti vari e avariati, di nuovi pezzi di appoggio, nel senso di autocertificazioni che ormai sono memorabilia, oggetti da collezione. Ci hanno spiegato che vivendo vicino al mare o al lago possiamo anche bagnarci ma non hanno aggiunto se dopo due ore dal pranzo o dalla cena; viste le abbuffate casalinghe di questi mesi, presumo che il tempo di digestione debba essere raddoppiato. Dovremo mettere la canotta o la maglia? Roba da matti. Dobbiamo rispettare i doveri del buon cittadino ma nessuno riflette sui nostri diritti, il diritto a vivere e non a sopravvivere come sta accadendo; il diritto a lavorare e non a tenere abbassata la saracinesca e spente le luci dei negozi; il diritto a scegliere il nostro percorso e non a essere seguiti da droni, elicotteri e pattuglie di ogni tipo, come criminali o mafiosi assassini, questi ultimi però tutelati e liberati da magistrati illuminati. Lavorare è un verbo in via di estinzione o meglio di trasformazione. Lo smart working o lavoro da remoto non sarà più un obbligo ma un diritto, per migliorare la qualità della vita e dello stesso lavoro, riducendo i costi per le aziende e simili. Ogni giorno aspettiamo la novità, il 4 di maggio, san Floriano martire, è diventata una data storica, epocale, cardinale ma sarà un fake monday, per usare la lingua che piace tanto a chi fatica con la grammatica italiana.
Sarà un lunedì farlocco che non cambierà nulla perché le nostre tasche restano vuote, le garanzie annunciate garantiscono la propaganda, non i cittadini bisognosi. Siamo noi tutti «pazienti a zero». Intanto il virus a differenza del denaro, continua a circolare. Come ha consigliato Conte «se ami l'Italia mantieni le distanze». Anche dal governo.
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