Ancora tensioni nel governo sulla legge di bilancio, il cui testo è approdato in Parlamento per essere discusso e approvato entro fine anno. Oggi, lunedì, è giornata di audizioni. I soggetti chiamati a esprimere un parere consultivo sulla bozza della manovra concordata dalle forze di maggioranza sono Abi (banche), sindacati, commercialisti, associazioni delle imprese, dei comuni delle regioni e delle province, Corte dei Conti, Istat e Cnel. Ma il dibattito vero è quello che divide l'esecutivo. E che riguarda, nello specifico, il carico fiscale da oltre 6 miliardi di euro - tasse su auto aziendali, imballaggi e bevande zuccherate - che rischia di tramutarsi in una mazzata per imprese e consumatori. Le proteste degli ultimi giorni di aziende e associazioni di categoria sembrerebbero avere riportato a più miti consigli i partiti di governo. Pronti a una brusca marcia indietro sull'aumento della pressione fiscale, a patto di trovare nuove risorse.
Eloquenti le parole del ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, che a un evento di Huffington Post ha lanciato un sos alla maggioranza: "È ragionevole che uno sgravio fiscale come quello sulle auto aziendali sia legato a un obiettivo di riduzione delle emissioni. Lavoreremo per evitare che un obiettivo giusto si traduca in aumento della pressione fiscale", ha detto Gualtieri, che sulla questione delle auto ha assicurato: "C'è un tavolo tecnico che lavora a questa misura migliorandola senza problemi per i cittadini". Ma le discussioni dentro il governo riguardano anche gli altri due balzelli minacciati dal premier Conte: plastic tax e sugar tax.
Due provvedimenti che, per il senatore Pd Dario Stefano, vanno ripensati. "Dalle audizioni in corso sulla legge di bilancio, arriva una sollecitazione ampiamente condivisa" sulle due imposte, il commento del parlamentare dem, che invita il governo ad "accogliere questa indicazione che viene sia dai sindacati che dalle categorie". Stefano, relatore di maggioranza della legge di bilancio, lancia l'allarme su due tasse (imballaggi e bibite zuccherate) che "rischiano di colpire indiscriminatamente il sistema industriale del nostro Paese". Insomma, il Pd è pronto a fare dietro-front. O quantomeno lo promette.
Un passo indietro che trova d'accordo anche il presidente del Consiglio. Intervistato dal Fatto Quotidiano, Giuseppe Conte apre ai "suggerimenti del Parlamento", organo "sovrano". Tuttavia, puntualizza il premier, "l'impianto e i contenuti essenziali non possono essere rimessi in discussione: significherebbe stravolgerla". Non è escluso, dunque, che il governo possa innestare la retromarcia, visto che, continua Conte, il Mef sta lavorando di suo per anticipare queste obiezioni e rendere ancor più sostenibili quei due interventi", cioè plastic e sugar tax. Un campo minato su cui la maggioranza rischia di saltare, o almeno perdere ulteriori fette di consenso dopo il calo nei sondaggi dell'ultimo mese e mezzo, che assegnano virtualmente al centrodestra più del 50% dei voti.
Intanto, tra i soggetti intervenuti oggi nell'audizione sulla manovra nelle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato, c'è stato anche il presidente dell'Alleanza delle Cooperative, Mauro Lusetti. Pur sottolineando che "La legge di bilancio contiene misure sicuramente positive", come "l'avvio della riduzione del cuneo fiscale a vantaggio dei lavoratori" e la "lotta all'evasione fiscale", Lusetti ha evienziato "anche alcune criticità, rappresentate dall'inserimento di interventi, come la plastic tax e la sugar tax, non inquadrati in una logica sistemica e, come tali, suscettibili di produrre effetti negativi, scaricando nuovi costi sulle imprese italiane" e su tutti i cittadini.
Dal canto suo, il centrodestra promette battaglia in Parlamento. Secondo la deputata di Fratelli d'Italia Ylenja Lucaselli, "Il ministro Gualtieri auspica che la manovra non sia 'snaturatà nel passaggio parlamentare. Per il bene delle imprese e delle famiglie, invece, c'è da sperare sia stravolta. Plastic tax, sugar tax sono i simboli di un approccio vessatorio verso il tessuto produttivo".
Tra le preoccupazioni dell'opposizione c'è anche il canone unico - la nuova tassa unificata delle imposte locali minori, dal suolo pubblico alla pubblicità - che, secondo Confesercenti, "farà aumentare fino al 25% la pressione fiscale per le imprese".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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