Telefono e uomo misterioso. È caccia al killer di Carmela

Scomparso il cellulare della vittima, non si trova l'arma. I vicini: "Uno sconosciuto la cercava"

Telefono e uomo misterioso. È caccia al killer di Carmela

Un telefonino introvabile, uno sconosciuto sparito nel nulla (come, del resto, l'arma del delitto, che potrebbe essere una spranga o qualcosa di molto simile) e un'ipotesi che, con il passare delle ore, assomiglia sempre più a una certezza. Sarebbe stata uccisa, con grande rabbia e determinazione, infatti, da qualcuno che la conosceva piuttosto bene Carmela Fabozzi, la 73enne trovata morta nella sua abitazione a Malnate, sette chilometri a sud est di Varese, venerdì sera dal figlio 49enne che, dopo aver scoperto il cadavere della madre - a terra, con il cranio spaccato e tanto sangue intorno - ha lanciato l'allarme. Nessuno tra i vicini in quelle ore ha sentito la donna - che viveva al secondo piano di una palazzina di cortile nel centro del paese, in via Sanvito - gridare o lamentarsi, nemmeno litigare, come avrebbe fatto qualora si fosse trovata un estraneo in casa all'improvviso.

Come hanno verificato i carabinieri del nucleo investigativo di Varese che conducono le indagini, nel pomeriggio un uomo sui sessant'anni, che era già stato visto lì più volte ma che nessuno nella corte sembra conoscere personalmente, aveva chiesto a una vicina, dopo averle suonato il campanello di casa, se sapeva dove fosse «la signora Carmela» visto che la porta della sua abitazione era chiusa e lei non rispondeva. «A quell'ora forse però la donna era già morta» spiegano gli investigatori dell'Arma. Che in casa di Carmela Fabozzi non hanno trovato elementi che possano ricondurre a una visita prolungata, come tazzine da caffè o bicchieri nel lavabo. La casa era in perfetto ordine e anche i contanti della pensione della donna sono stati rinvenuti in un cassetto. Elementi questi che farebbero escludere, almeno all'apparenza, un tentativo di rapina finito male.

Quella dell'uomo che chiede notizie della 73enne ai vicini potrebbe essere quindi una messinscena? Non è escluso visto che lo sconosciuto in questione, di cui è stata data una sommaria descrizione («un tipo del tutto anonimo» assicura la vicina della 73enne uccisa), non si è ancora fatto vivo con gli investigatori per raccontare la sua versione dei fatti.

Ma i misteri non finiscono qui. Il figlio della signora Fabozzi ha spiegato ai carabinieri che la madre aveva un telefonino che però usava raramente e che adesso non si trova anche se la casa è stata perquisita da cima a fondo.

L'uomo - che passa la maggior parte del tempo in Svizzera per lavoro e, separato dalla moglie da diverso tempo, ogni tanto trascorre dei periodi con la madre, nella vecchia casa di famiglia a Malnate - si dice certo che la «chiave» per arrivare al responsabile dell'omicidio della madre potrebbe trovarsi proprio nel cellulare dell'anziana e quindi nelle ultime chiamate fatte dalla donna prima di venire uccisa.

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