Crollo alla Vela Celeste. Terza vittima per il disastro di Scampia. Ieri mattina è deceduta anche Patrizia Della Ragione, 53 anni, madre di Roberto Abbruzzo, 29 anni e sorella di Margherita, le prime due vittime. E mentre gli sfollati si preparano a trascorrere la seconda notte lontano dalle loro case (tutto il complesso è stato dichiarato inagibile), si aggrava pesantemente il bilancio del cedimento dei ballatoi nei famigerati palazzoni realizzati tra gli anni Sessanta e i Settanta secondo un modello che doveva essere all'avanguardia ma che, di fatto, è stato un fallimento dell'edilizia popolare.
A Patrizia Della Ragione erano stati riscontrati numerosi traumi fra cui quello del bacino, oltre alla lesione della milza. «Era in condizioni gravissime, disperate», spiegano i medici del reparto di Rianimazione del Padiglione di Emergenza del Cardarelli. «Una tragedia immane», commenta alla notizia della terza morte il prefetto di Napoli, Michele Di Bari. «Preghiamo - continua Di Bari - perché i bimbi e gli adulti ricoverati possano uscire presto dall'ospedale». Migliorano le condizioni di una delle due donne in Terapia intensiva mentre per un'altra la situazione si è stabilizzata, nonostante il suo quadro clinico sia «estremamente grave».
Ancora tensione e disperazione fra i residenti, costretti a dormire in alloggi di fortuna, da amici o parenti, per la strada, nella tendopoli allestita dalla Protezione Civile e persino nelle aule dell'Università Federico II. Delusione, rabbia, sconcerto e paura del futuro. Sono questi i sentimenti che animano gli oltre 800 sfollati tra i quali 300 bambini e 70 persone con disabilità. Ma anche molta stanchezza, tanto che al secondo giorno dal crollo del ballatoio in pochi hanno ancora voglia di parlare, di raccontare del degrado e dell'abbandono subìto negli anni da tutte le amministrazioni.
Non solo. C'è chi accusa i recenti lavori di messa in sicurezza della Vela celeste: «Da quando sono stati fatti, i ballatoi e le scale tremano». Sono 66 le abitazioni che avrebbero superato le verifiche dei tecnici e che sarebbero state dichiarate nuovamente agibili. Ma nessuno ha voglia di rientrare anche, e soprattutto, in segno di solidarietà nei confronti di quanti sono rimasti fuori. C'è poi la paura di restare sotto le macerie in caso di un nuovo crollo. «Se rientra qualcuno non ci danno più gli alloggi», spiega Claudia, 22 anni.
«La casa è agibile. E la scala? Per entrare devo passare per la scala e chi mi dice che è agibile anche quella?», chiede un giovane. «Non mi sento sicura di far rientrare in casa i miei bambini», spiega una giovane mamma ai cronisti.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.