Pacchi lasciati fuori dalla porta, di notte, non spediti né inviati tramite posta da un servizio di consegne. Poi esplosi nella mani di chi li ha aperti. Perciò la polizia di Austin, in Texas, ha invitato via Twitter gli abitanti della città americana a non aprire plichi recapitati senza preavviso. Rischia così di trasformarsi in psicosi, con l'aggravante dell'ombra del razzismo, la doppia esplosione avvenuta ieri in Texas. Il sospetto è che i pacchi-bomba recapitati in due luoghi diversi siano collegati a un evento con una dinamica identica, una deflagrazione avvenuta il 2 marzo, sempre in Texas, e che ha ucciso un giovane afroamericano di 39 anni, Anthony Stephan House. Una seconda persona è stata colpita a morte anche ieri. La prima esplosione, per un pacco detonato in mattinata all'interno di una casa nel quartiere di Windsor Park, ha provocato ieri la morte di un 17enne e il ferimento di un'altra donna, entrambi afroamericani, mentre una seconda esplosione (non si sa ancora se causata da un pacco-bomba) ha ferito una terza persona, un'anziana di 70 anni, di cui non si sa se sia anche lei nera. Le prime analisi hanno svelato che sia ieri che dieci giorni fa è stato utilizzato lo stesso esplosivo e due dei tre incidenti si sono verificati a distanza di circa venti chilometri l'uno dall'altro. La polizia ipotizza il movente dell'odio razziale anche se non ci sono ancora conferme ufficiali.
«Non sappiamo quale possa essere la causa - ha detto il capo della polizia di Austin Brian Manley - Sappiamo che nelle abitazioni dove sono avvenute le esplosioni vivono degli afroamericani. Ma non diciamo che l'odio razziale sia la causa».
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